Inter,  Inzaghi non si scopre e detta la linea. City? Ma quale paura!

di Diego De Cicco, pubblicato il: 05/06/2023

Inter, oggi giornata di interviste con la stampa ad Appiano Gentile. Andata in soffitta la Serie A 2022/23 testa focalizzata totalmente sulla finalissima di Champions League contro il Manchester City in programma sabato a Istanbul.
Tra gli interventi, come riporta anche Sport Mediaset, c’è stata una lunghissima intervista a  Simone Inzaghi.
Qual è stato il momento in cui avete capito che sareste arrivati in finale?
“E’ stato un viaggio lungo, cominciato quest’estate il giorno dei sorteggi. Chiaramente non fu un giorno fortunatissimo, avevamo nello stesso girone Bayern e Barcellona, ma insieme allo staff e alla squadra pensavamo di poter fare un bel percorso. Siamo ora in finale, abbiamo fatto un grandissimo viaggio, ma è partito tutto dallo scorso anno. Al di là delle tante partite di quest’anno, nella nostra mente le quattro partite disputate con Real Madrid e Liverpool l’anno precedente sono rimaste impresse nei nostri pensieri”.
Domnda personale: che emozioni provi?
“Da ieri ho pensato di più alla gara. Già avevamo visto il City, da dopo il ritorno col Milan. Quello non era un derby, ma “il derby”, perché sapevamo cosa si portava dietro un confronto di quel tipo. La sera dopo la qualificazione del derby e dopo Torino sto cominciando a pensare più al City e a cosa fare”.

Inter, Inzaghi svela cosa attende i nerazzurri. Ancora non è sciolto il dubbio in attacco. Sul City poco da dire ma nessuna paura: si può fare!

Il Mnchester City è super favorito per la finale. Che percentuali dà lei?
“Non sono bravissimo. Incontreremo la squadra più forte del mondo, ha vinto 5 Premier negli ultimi 6 anni. Dovremo essere molto attenti a fare una gara da squadra, perché avremo di fronte i migliori con una rosa fantastica e un allenatore che nel calcio moderno ha segnato un’epoca. Senz’altro per noi sarà una partita importantissima”.

Cosa ti ha trasmesso quella partita Real-City, della quale avevi preso il risultato? Avresti preferito il Real Madrid?

“Sono due grandissime squadre che in questi anni hanno dominato in Europa, quindi abbiamo grandissimo rispetto per tutte e due le squadre. Il City può fare triplete? Hanno vinto due titoli, ma due titoli li abbiamo vinti anche noi. Abbiamo meritato ampiamente la finale” Sentivo che il City sarebbe arrivato in finale perché l’andata era stata equilibrata. L’anno scorso ci furono i due gol nel recupero del Real Madrid, ma quest’anno sentivo che al ritorno avrebbe vinto il City. C’è grande ammirazione per loro”.

E’ la più importante della tua carriera?

“Sicuramente per me e per i miei giocatori sì. Qualcuno è arrivato in semifinale, ma la finale è la prima in carriera. Ci ripaga di tutti gli sforzi fatti durante l’anno, perché è stato un percorso lungo e pieno di insidie. Negli ultimi tre mesi ho avuto rotazioni più profondi da poter compiere ogni 48/72 ore e l’Inter ha fatto grandi cose”.

Hai già deciso chi giocherà tra Lukaku-Dzeko?

No, e non ho deciso neanche a metà campo e in difesa. In questo momento, fortunatamente, ho la possibilità di scegliere e per un allenatore è la miglior cosa che ci sia. Negli ultimi due mesi ho potuto alternare giocatori, chi aveva giocato prima aveva fatto benissimo, ma non avevo potuto alternarli. Giocatori importanti come Lukaku, Brozovic, Skriniar, Correa e Calhanoglu non si regalano. In attacco e centrocampo non ho ancora scelto. Un allenatore può avere idee, ma tante volte arrivi la mattina e dopo il risveglio muscolare cambi idea. Il tempo mi ha insegnato che i dubbi si portano indietro fino alla fine”.

Per il Manchester City si tratta ti un’ossessione. Può essere un vantaggio per voi?
“Questo lo vedremo. Sarà importantissima per tutte e due. Sappiamo che è l’ultimo atto della competizione più importante che ci sia, loro la stanno inseguendo da tanti anni, noi ce la siamo conquistata con merito. Cercheremo di fare una grande partita, sapendo quello che troveremo di fronte a noi”.

Quali sono le qualità della sua squadra?
“Quando abbiamo avuto partite importanti, nonostante fossimo in difetto di qualche numero, ho avuto ragazzi che sono riusciti a tirare fuori risorse che pensavamo tutti di avere. Siamo stati in partite difficilissime che venivano presentate da ultima spiaggia, noi sapevamo che non era così, ma erano da disputare da grande Inter. Sono stati bravissimi”.

Quanto importante sarà partire bene?
“Quello è fondamentale. Il nostro approccio con l’Atalanta e quello del City contro lo United è un aspetto importante. Noi siamo di solito molto attenti e concentrati, dovremo essere molto bravi”.

Di cosa hai paura?
“Stiamo sempre parlando di una partita di calcio, per cui nulla. Guardiola è il migliore al mondo, l’ho sempre detto e continuo a dirlo, per cui abbiamo grandissimo rispetto. Siamo orgogliosi però di giocarci questa finale voluta con tutte le nostre forze quest’anno. Sarà la 57esima partita, ma anche qualche sconfitta ci ha permesso di arrivare a questo punto”.

Potete stoppare una squadra che punta al Triplete. È una motivazione aggiuntiva per voi?
“Nel calcio la motivazione è importantissima. Ho la fortuna di allenare ragazzi straordinari che in questi anni hanno sempre avuto una motivazione altissima, altrimenti non sarebbero arrivate certe soddisfazioni”.

Qual è il segreto per vincere sempre le coppe come fa lei?

“Mi fa piacere questa nomea. Ho sempre avuto la fortuna di avere squadre importanti all’Inter e alla Lazio, ho avuto giocatori importanti. Nelle partite decisive abbiamo sempre fatto grandissime gare, difeso e attaccato nel migliore dei modi. Dovremo farlo anche sabato col City. Nel 2010 fu fatta un’impresa e cercheremo di farla anche noi sabato. Penso sarebbe un’impresa anche quest’anno”.

Quanto speri di sovvertire il pronostico?
“Dal giorno che il Manchester ha battuto il Real Madrid si dice questo. Era preventivato, ma i miei ragazzi, la società e i tifosi sanno che tutti insieme possiamo farcela. Dovremo essere bravi ad indirizzare gli episodi dalla nostra parte, perché soprattutto nelle finali fanno la differenza”.

Cambi il modo di giocare di fronte ad Haaland?
“La partita sarà fatta di momenti. Noi dovremo essere bravi a togliere un po’ di possesso palla al City, perché lo ha sempre avuto contro chiunque. Dovremo essere bravi a gestire la palla, non è facile perché portano grande aggressione. Ci saranno momenti in cui dovremo soffrire tutti insieme e in altri saremo più offensivi”.

Abbassarsi troppo potrebbe esser pericoloso?
Chiaramente la strategia la vedrete sabato. Per forza al City bisogna concedere un po’ di possesso, ma dovremo togliergli delle certezze che hanno ormai da anni. Sappiamo che sarà difficilissima da affrontare, lo faremo con le nostre armi”.


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