di Mario Spolverini, pubblicato il: 21/08/2017

Perisic devastante, molti dubitavano e aspettavano la cessione

A leggere resoconti e commenti, sembra che molti si siano accorti solo ieri sera della reale dimensione tecnica e atletica di Perisic.
Per tutta l’estate il croato doveva lasciare l’Inter.
Prima per portare le plusvalenze necessarie al 30 giugno, poi per far contento il nostro vecchio amico Josè Mourinho.
Schiere di addetti ai lavori e anche qualche tifoso si sono arrampicati sugli specchi per dimostrare urbi et orbi quanto sarebbe stato conveniente cedere Perisic.
Con molta modestia e rispetto delle opinioni altrui, possiamo dire di essere stati dalla parte del giusto, pensandola non da ieri in maniera radicalmente diversa.
Abbiamo sempre sostenuto che il mix di qualità e velocità di cui il croato dispone è merce rarissima in Europa.

Una gara sontuosa

Ieri sera è stata l’ennesima conferma che questa miscela di talento e doti fisiche è un elemento in grado di aprire come scatolette partite complicate quasi da sola.
Ha arato la fascia da cima a fondo, recuperando palloni al limite della nostra area e facendo ripartire la squadra con giocate manovrate, lucide ed efficaci (ovviamente grazie anche ai compagni).
Roba che ha fatto venire i lucciconi di gioia agli occhi dei 55.000 del Meazza, ancora abituati ai lanci di Medel dello scorso anno.
Ha messo sulla testa di Maurito il cross del secondo gol.
Ha messo lui la partita in ghiaccio facendosi trovare pronto sul secondo palo.
Abbiamo scritto in passato di lui come di un top player riconquistato dall’Inter mentre stava per andarsene.

C’è ancora chi critica

Probabilmente se avesse avuto un’altra maglia, italiana o dei maggiori club europei, ora staremmo parlando di valori di mercato stratosferici.
Ma ancora stamani c’era chi parlava quasi solo del pallone offerto in maniera improvvida a Icardi nel primo tempo quando era solo davanti al portiere viola.
Come quel tizio che guardando la foto di Miss Italia riusciva a dire “carina si, ma ha le braccia troppo magre”.