Inter, Maicon esalta i nerazzurri, ma predica calma per l’Atletico Madrid

di Gianfranco Rotondo, pubblicato il: 13/03/2024

Inter, Maicon parla della squadra nerazzurra. Un grandissimo ex nerazzurro come Maicon, è stato intercettato da La Gazzetta dello Sport per parlare della partita di questa sera di Champions League contro l’Atletico Madrid. Ecco le parole di Maicon.

Sulla partita: “Serve una qualificazione col cuore e con la testa, stando sempre sul pezzo. Vedere l’Inter di Inzaghi diverte sempre, anche nelle partite difficili come questa”.

Su Thuram: “Si vede che è una persona positiva, e come attaccante lo abbiamo scoperto tutti: porta i difensori dove vuole, protegge la palla, sa scambiare e vede pure la porta. È una sorpresa, ma un carattere allegro e solare aiuta sempre a stare in un gruppo. Noi nell’anno del Triplete, appena fischiava l’arbitro, diventavamo guerrieri, ma prima e dopo riuscivamo sempre a scherzare”.

Sul non prendere sotto gamba la partita di stasera: “No, neanche un po’ perché è tosta. Ma tosta davvero. Morata e Griezmann sono imprevedibili. L’Inter all’andata ha dimostrato di essere superiore, ma non ha segnato il secondo gol che meritava, e adesso le tocca giocare con un vantaggio minimo in un ambiente caldissimo. È la classica partita che va gestita senza ansia, ma Inzaghi ha dimostrato di poterlo fare. Se passa, la fiducia, che è già alta, cresce ancora di più. E poi chissà…”.

Sul segreto di questa stagione felice: “È vero che la squadra segna tanto, ma per me la maggiore forza è in difesa. Prende pochi gol, ma ti permette di far partire l’azione. Acerbi, Bastoni, ma pure Pavard, difendono all’italiana, stanno sull’uomo, ma sono bravi con la palla. Questa Inter gioca così bene anche grazie al loro lavoro. Una grande difesa per me è stata la chiave del 2010, questo è forse il punto in comune tra noi e la squadra di oggi”.

Sulle differenze con il gruppo del Triplete: “Noi avevamo Milito davanti a fare la differenza, grazie anche a una squadra che apparecchiava tutto alle sue spalle. Oggi c’è Lautaro che ha caratteristiche diverse da Diego, ma sotto porta non perdona alla stessa maniera. Lo aspettiamo pure a Madrid, ma cosa chiedergli di più rispetto a quello che sta facendo?”.

Sulla fascia destra nerazzurra: “Inzaghi sceglie anche in base all’avversario. In apparenza Darmian è più difensivo di Dumfries, ma anche lui ha fatto dei begli assist e dei grandi cross: sa spingere anche se è attento dietro. E non è vero che Denzel in copertura non sia bravo, ha grandi doti fisiche che lo aiutano. Diciamo che a destra siamo coperti, ma anche a sinistra non è male quel piede che ha Dimarco…”.

Su Samuel Lino: “Ammetto che non conoscevo bene Samuel Lino. Poi, visto a San Siro, mi ha impressionato: se ti punta, è probabile che ti scappi via. Più lo si attacca, meglio è, ma serve attenzione. Però, ripeto, Inzaghi sa come gestire meglio di me. Sta facendo un lavorone, come anche il mio amico Thiago Motta a Bologna: adesso il mondo si è accorto di lui, gli auguro un giorno di venire proprio nella nostra Inter”.

Sulla partita giocata con Inter Legends: “Avete visto quanti campioni? Quando stiamo insieme sembra che il tempo non sia mai passato, io mi emoziono a rimettere ancora la maglia nerazzurra”.

Sul segreto del Triplete: “Il segreto era un gruppo forte con un allenatore forte e una precisa missione da compiere. Tutto, però, sempre in allegria”.

 


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