Diego Milito, la lettera all’Inter che ogni tifoso vorrebbe leggere

di Vincenzo Mirto, pubblicato il: 21/05/2020

La leggenda nerazzurra Diego Milito ha scritto una lunga lettera ai tifosi pubblicata sul sito ufficiale del club meneghino. Il Principe si è raccontato a 360 gradi, ricordando in particolare l’anno del triplete interista. Ecco di seguito riportate le sue parole sulla finale di Champions League contro il Bayern Monaco:

“Il primo gol? La palla di Julio era lunga, l’ho scrutata, sono andato in contrasto con Demichelis, che era enorme. Anche qui, rivedo tutto, fotogramma per fotogramma. C'era Wesley pronto per il passaggio: sapevo che con lui la palla arrivava sempre. Così sono partito dritto, profondo. Ho fatto un bel controllo, ho visto arrivare Badstuber alla mia destra. Lì ho fatto una finta, noi la chiamiamo amague, e dopo un attimo correvo a esultare.

“Per il secondo gol bisogna riavvolgere il nastro e tornare al 2001: Racing-Lanus 2-0, penultima giornata dell’Apertura. Erano 9 anni che pensavo a quell’azione: al Cilindro de Avellaneda punto il difensore, finta a uncino, rientro ma con la palla che mi rimane sul destro. Tiro quasi di esterno, traversa, Chatruc segna sulla ribattuta. A Madrid la mia finta su Van Buyten è stata identica a quella di quel giorno: sono stato solo più bravo a riuscire a tenere la palla alla distanza giusta per aprire il piatto sul secondo palo. 

“In quel momento ho abbracciato idealmente i tifosi nerazzurri di tutto il mondo. Ero felice, lo sono tutt’ora, se penso a quello che abbiamo fatto, tutti insieme. Al segno che abbiamo lasciato nella storia di questo club, la nostra Inter. Diego Milito, Esteban Cambiasso e Javier Zanetti festeggiano la vittoria della Champions League sul prato di San Siro E ve lo dico: mai, mai nella mia vita avevo visto uno stadio pieno di gente all’alba, alle sei del mattino. Già il ritorno da Barcellona era stato fantastico, con l’accoglienza all’aeroporto. Ma quella mattina San Siro è stato il posto più magico del mondo: c’eravamo solo noi, c’era il popolo interista. Io ero stravolto. Ma ero stravolto di felicità. Diego Milito”. 


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