Il nuovo ds ha scelto Vicario: ritorna in serie A per 40 milioni di euro | Scambio in porta

Guglielmo Vicario - Foto Lapresse - Interdipendenza.net
Vicario può tornare tra i pali di una squadra italiana, è nel mirino di una Big di serie A, le sue parate hanno colpito tutti
Guglielmo Vicario è stato decisivo nella finale di Europa League. Con le sue parate ha contribuito alla conquista del trofeo da parte del suo Tottenham che ha battuto nel derby inglese il Manchester United. Interventi di notevole fattura hanno permesso ai londinesi di avere la meglio dei Red Devils e concludere nel migliore dei modi una stagione negativa, con un piazzamento insoddisfacente in Premier.
Il portiere si è meritato la convocazione in azzurro, anche se Gigio Donnarumma resta il titolare. Dopo essersi messo in mostra tra i pali dell’Empoli si è giocato al meglio le sue chance in Inghilterra, diventando uno dei giocatori più rappresentativi della sua squadra.
Non è da escludere che possa, però, fare ritorno in Italia, stavolta per vestire una maglia prestigiosa che gli garantisce un posto da titolare.
L’arrivo di un nuovo allenatore e direttore sportivo presuppone importanti modifiche all’organico, inevitabile dopo una stagione conclusa senza qualificarsi alle coppe europee, un risultato decisamente al di sotto delle aspettative della piazza.
Vicario può tornare in serie A, lo cerca una Big
Vicario potrebbe diventare il nuovo numero 1 del Milan, al posto di Mike Maignan, la cui permanenza è in discussione. L’estremo difensore del Tottenham è già stato vicino a firmare per i rossoneri due anni fa.
Con il club inglese ha un contratto che scade nel 2028 e il suo valore di mercato è di circa 35 milioni, una cifra rilevante ma che sarebbe ammortizzata con la cessione del collega francese, desideroso di giocare in Champions.

Un Milan deluso da un’annata negativa e che vuole ripartire con giocatori motivati
Un Milan che si prepara a salutare alcuni top player, da Leao a Theo Hernandez, con la speranza di incassare e investire una parte degli introiti su talenti che mantengano elevato il tasso tecnico della rosa, il cui potenziale non è stato espresso al massimo negli ultimi mesi.
Le sconfitte in finale di Coppa Italia e a Roma contro i giallorossi hanno certificato il fallimento del progetto post Pioli, con l’esclusione dalle coppe europee che non era nei programmi della proprietà, costretta a ricostruire dalle fondamenta un nuovo ciclo.