Perché Conte non può mettere da parte Eriksen in questo modo

di Gianfranco Rotondo, pubblicato il: 26/11/2020

Ciò che ieri è accaduto nella partita contro il Real Madrid al minuto 86, quando Antonio Conte ha cambiato Romelu Lukaku per Christian Eriksen, è un fatto che ha del clamoroso. Un atteggiamento del genere da parte di un allenatore non solo umilia un calciatore, ma vuol dire urlare in pubblica piazza di non fare affidamento sul calciatore, facendo diventare l’Inter una parte debole in sede di calciomercato.

Antonio Conte ha il diritto di puntare su chi vuole, ma mettere da parte in questa maniera un calciatore di questa qualità, anche se non si addice alle caratteristiche ricercate, è un peccato mortale. Finchè Eriksen farà parte della rosa dell’Inter, deve essere considerato un calciatore come tutti gli altri, parte integrante del gruppo e quindi sfruttato al meglio. Poi c’è anche quello che suggerisce il campo. Il Real Madrid di ieri sera ha fatto valere tutta la sua qualità nel trattare il pallone, cosa ribadita dallo stesso Conte durante l’intervista nel post-partita. Perché, allora, non provare a fare gioco, per evitare che gli altri potessero tenere palla al tuo posto? Perché non utilizzare il tuo calciatore migliore con il pallone tra i piedi? La differenza tecnica tra il centrocampista meno forte dei blancos di ieri sera – Odegaard – ed il migliore di quelli dell’Inter – Barella o Vidal, a seconda del fatto che si guardi con gli occhi di un fruitore medio o di Antonio Conte – era abissale. Un palleggio schiacciante che ha consentito di controllare la partita con una tranquillità disarmante. L’unico calciatore capace di poter fare in modo di gestire il pallone e di mandare in porta i compagni, è stato tenuto fuori tranne per gli ultimi quattro minuti e a risultato acquisito per gli avversari.

Quello che sappiamo è che Antonio Conte non cambierà il suo motivo di gioco. Palla a Lukaku e vediamo era la sua tattica e palla a Lukaku e vediamo continuerà ad essere. Dispiace dover perdere, probabilmente, un talento del calibro di Eriksen per la mancanza di versatilità di un allenatore che è arrivato al capolinea in termini di risultati.


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