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Inter, da leone ad agnellino, la storia triste di un campione a metà

(Inter) Milan Skriniar due anni fa era un totem a San Siro e non solo nella difesa nerazzurra. Rendimento e (apparente) attaccamento alla maglia lo proiettavano verso la fascia da capitano dell’Inter del futuro. Poi il profumo dei soldi parigini ha avuto la meglio e la favola si è interrotta. Quella dello slovacco naturalmente perchè quella dei nerazzurri è andata avanti lo stesso come meglio non poteva. Quella del PSG resta invece incompiuta, la finale di Champions non vedrà il club francese a Wembley dopo la sconfitta con il Borussia Dortmund. Insomma se Skriniar aveva fatto la sua scelta in funzione dei successi europei ha sbagliato di brutto.
Il difensore è stato fermato da un infortunio che lo ha tenuto a lungo lontano dai campi da gioco. Una volta rimessosi era però del tutto imprevedibile che Luis Enrique lo lasciasse fuori dalle rotazioni come sta avvenendo ultimamente.
Anche nella semifinale di Champions Skriniar non ha toccato campo restando in panchina per tutti i 180 minuti della sfida con il Borussia Dortmund.

Gianluca Di Marzio ha commentato cos’ la sua triste parabola.
“Skriniar arrivato a parametro zero, titolarissimo all’Inter, con tante presenze in Champions League, in una semifinale come questa non viene scelto e gli vengono preferiti e BeraldoDanilo Pereira. Questo nonostante il crociato rotto di Lucas Hernandez. Ciò fa capire il coraggio delle scelte di Luis Enrique, che non guarda in faccio passato e curriculum. Guarda solo alle caratteristiche dei giocatori.”