Pazzesco quello che è successo al secondo gol di Correa: pazzesco!

di Riccardo Cisilino, pubblicato il: 28/08/2021

Nell'avvicinarsi a VeronaInter, come giusto che sia, il tifo si è diviso tra “Oggi non possiamo avere paura del Verona e poi c'è Di Francesco” e “Percepisco qualcosa di strano… mi sa che oggi non sarà facile come si potrebbe pensare“. Diciamo che entrambi i pensieri erano corretti. D'altronde la squadra Campione d'Italia in carica non poteva farsi spaventare – con tutto il rispetto per quanto fatto in quest'ultimi anni – dall'Hellas Verona, ma noi siamo l'Inter e non bisogna mai dare nulla per scontato.

I fatti, poi, hanno dato ragione. Ore 20:30 accensione della TV (smartphone, decoder, PC o tablet), app DAZN selezionata (ieri – venerdì 27 agosto 2021, ndr – la partita è stata visibile anche su Sky) e posizione comoda sul divano. Fin da subito qualcosa di strano si percepiva nell'aria, ma la squadra stava attaccando – Lautaro aveva quasi sfiorato il gol – e perciò l'animo risultava vivace, ma allo stesso tempo sereno: “Non si può sempre fare due gol in 15 minuti, ma ci siamo! Forza ragazzi!“.

Quindicesimo minuto del primo tempo, cala il gelo. Con sguardo incredulo e attonito si nota il pallone entrare in porta per il vantaggio del Verona (gol di Ilić) con in sottofondo le voci dei telecronisti ad elogiare il gesto tecnico del giocatore scaligero ed allo stesso tempo criticare l'errore in uscita di Handanovic: “L'avevo detto io! Non si può mai stare tranquilli… che sofferenza… SVEGLIA!“. Arrivano i primi messaggi nei vari gruppi nerazzurri e da altri amici/tifosi che, come tanti, erano incollati allo schermo: “Perché devo impazzire con questa costruzione dal basso? Perché mi devo rovinare la serata?“. Come dar torto? D'altronde, terminato il match, c'è ancora una nottata davanti ed i lanci lunghi mica sono stati aboliti.

Arriva l'intervallo. Un quarto d'ora per tirare fiato e sperare in una scossa, ma ora il tempo a disposizione si è dimezzato: mancano solo altri 45' minuti. I primi fantasmi iniziano ad aleggiare tra le quattro mura, i primi pensieri brutti iniziano ad insinuarsi quando…. “EL TOROOO!!! GOOOLLLLLL!!! FORZA ANDIAMO!!! VINCIAMOLA QUESTA PARTITA!!“. Sono bastati due minuti ed ecco il rianimarsi delle speranze: “Siamo forti! Dai!“. La rete di testa di Lautaro riaccende la voglia e la speranza, il suo secondo tentativo – fuori di poco – fa disperare, ma con soddisfazione: “Così vi voglio!“. Ecco che, come acqua nel deserto, arrivano i primi cambi, fuori Brozovic dentro Vidal: “Mah.. non avrei fatto questo cambio…” ed in risposta: “Cambio perfetto, quando fa così in campo non lo sopporto“. Odi et amo, ma mister Inzaghi ci ha visto lungo e dopo ancor di più: fuori Lautaro e dentro Joaquín El Tucu Correa.

Passano solamente 9' minuti ed il delirio esplode! Salti sul divano, bicchieri rovesciati, patatine sul tappeto, urla a più non posso: “EL TUCUUUUUUUUUUU! CORREAAAAAAA! AVEVO DETTO CHE ERA DA PRENDERE! SANTO MAROTTA!!!! EL TUCUUUUU!“. Cori da stadio che i cani del palazzo iniziano ad abbaiare e si sentono i primi rimbrotti dagli appartamenti affianco. D'altronde fino a quel momento c'era stato silenzio. Il traguardo è vicino, solo sette minuti più recupero e poi fes… no, meglio pensarci dopo quando l'arbitro avrà fischiato. Il tempo di ricomporsi, assistere a nuovi cambi – entrano Sensi e Vecino: “Stefanino mi raccomando, non farti male che quest'anno ci divertiamo” – che… nuovamente delirio: “EL TUCUUUU! CHE GOOOLLL, GODOOOO! DOPPIETTA! I CAMPIONI DELL'ITALIA SIAMO NOI!. Triplice fischio. Abbracci e cori: “SOTTO LA TV!!! VENITE SOTTO LA TV!!!!“. Anche per oggi l'altalena d'emozioni, da pazza Inter, è stata superata. Ora due settimane per ricaricare le pile, d'altronde è quasi metà…. ah no, siamo solo alla seconda partita. Sembra passata una vita, ma non importa. Quel che conta è: PAZZA INTER AMALA!


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