Inter-Verona – Juric: “Inter squadra migliore allenata dal migliore”

di Nicolò Toccaceli, pubblicato il: 24/04/2021

L'Hellas Verona è pronta alla trasferta di Milano: domani alle 15, a San Siro, è in programma la sfida contro la capolista Inter, a caccia degli ultimi punti Scudetto. Alla vigilia della gara, ecco le parole del tecnico gialloblù Ivan Juric.

Prima dell'andata aveva definito l'Inter la squadra più forte del campionato. Come si ferma? Ci dà una valutazione di Conte sotto il profilo comunicativo?

“Per me è la rosa più forte, insieme a lui. È l'allenatore migliore insieme a Gasp: il più completo, il più tosto, poi è una roccia e non molla mai. Quest'anno ha trovato il modo di vincere. Per me non è una sorpresa: in questi anni ha tenuto i migliori, ha comprato i giocatori che riteneva gli mancassero. Come allenatore, l'ho spiegato: ha idee chiare, ma alla fine sono i giocatori. Avere percezione di quello che hai tra le mani, ed essere tosto per ottenerlo: così si vince. Non ci sono altri modi”.

Quali giocatori del Verona potrebbero fare parte della rosa dell'Inter? Cosa si augura in questo finale?

“In diverse partite la squadra ha fatto un grande salto di qualità a livello di gioco, di dominio, nel modo di stare in campo, ma è anche diventata una squadra perdente. Quando è così è anche un po' colpa dell'allenatore. Non bisogna diventare perdenti: dopo ogni partita diciamo 'benissimo, dopo trenta minuti dovevamo essere due a zero'. Questo vuol dire non essere più solidi come prima: è una cosa che non va bene. Potrebbe andar bene per qualcuno capire che non è tutto rose e fiori: non penso al presidente, dico in generale. Mi auguro che torniamo ad essere vincenti. Devo anch'io fare un bell'esame per capire come diventare più tosti e vincere le partite. La rosa dell'Inter è completamente di un alto livello: sicuramente qualcuno potrebbe farne parte, ma dire che qualcuno adesso è pronto mi viene difficile”.

Quali reparti pensa dobbiate rinforzare?

“Non si parla di salto di qualità, magari anche per rimanere dove siamo. Vediamo le altre società come fanno, come lavorano, quanti scout hanno e che fatica fanno per salvarsi. Non so dove si vada, è difficile ottenere di più. Noi abbiamo venduto e non abbiamo ricevuto la sostanza dell'anno scorso in mediana e dietro. In attacco abbiamo messo giocatori buoni, soprattutto Lasagna. L'altro giorno per qualche minuto ho visto una punta per come la intendo io: ha fatto l'assist per Bessa, ha fatto giocare bene la squadra. Ho visto i primi passi in avanti in questo senso: se vuole diventare un attaccante completo deve fare questo. In mezzo e dietro, anche per sfortuna, abbiamo perso giocatori e abbiamo perso quella sensazione di avere sostanza, di rubare la palla. Quando giochi bene e perdi vuol dire che un po' ti manca: ci sono tante cose da fare”.

Per crescere sono importanti anche i riscatti?

“Sono nostri: Barak è comprato, Magnani è comprato, Ceccherini è comprato. Sono tutti obblighi. Sugli altri, come Colley, Salcedo, Dimarco e altri ancora, bisogna ragionare: da alcuni mi aspettavo qualcosa in più, alcuni hanno fatto dei passi avanti e poi indietro. Bisogna capire che prospettiva hanno. Quelli che ho nominato sono già nostri: è un grande passo in avanti avere questi giocatori, che creano una base”.

Sembra molto dentro all'Hellas…

“Non sono mai stato fuori. Non è cambiato niente in quel senso. Poi magari parlo troppo e la gente pensa troppe cose. Io ho le idee chiare: se non cresci ti spegni. Anche l'allenatore deve avere giocatori da migliorare. Dobbiamo parlare e vederci con grande serenità: se siamo d'accordo bene, altrimenti troveremo una soluzione”.

È più importante migliorare i giocatori o acquistarli?

“Certi riscatti per noi non sono possibili, da questo deriva un po' il mio malcontento di inizio anno. Certi giocatori per prenderli a dodici milioni devono essere dei fenomeni. Noi dobbiamo migliorare tanto: il gioco nelle ultime partite è stato fatto bene, rubiamo meno palloni dietro perché abbiamo meno forza, ma abbiamo perso. Io penso che bisogna rafforzarsi tanto, poi la società valuterà se potrà o meno. Qualcuno sicuramente da riscattare c'è, che ha fatto bene e non ha prezzi esagerati. Poi bisogna aggiungere qualcun altro: per chi sta qua se arrivano altri giocatori forti è uno stimolo”.


Dalla stessa categoria

Le prossime partite

La classifica

Condividi su