Inter-Real Madrid: oltre a Benzema c’è un altro pericolo

di Nicolò Toccaceli, pubblicato il: 14/09/2021

Vinícius José Paixão de Oliveira Júnior è nato nel 2000 nei dintorni di Rio de Janeiro. Ha genetica carioca, non paulista come Neymar. E, anche se pare un dettaglio, c’è tanta differenza. Di consuetudine, si è portati ad associare al calcio di San Paolo un’idea più europea, più fisica, più pragmatica, anche se poi sempre di Brasile si va a discutere. Mentre Rio è il carnevale, è la festa, in ogni contesto. Stereotipi, certo, nulla di più. Ed infatti il rispettivo modo di interpretare il gioco del calcio li ribalta in toto: Il 10 del PSG è sfacciataggine, ballo, artifici e giochi di stregoneria. Vinicius rappresenta potenza, tecnica mista a forza, modernità ispirata alla tradizione, muscoli propedeutici a far volare i piedi.

La stella di Vinicius Jr. sembrava più luce che calore, ma sta finalmente brillando, grazie anche al fatto che il Real Madrid lo ha di certo saputo aspettare. Infatti, è stato pagato 45 milioni di euro nel luglio del 2018, e da allora è subito entrato in prima squadra, senza passare dal Castilla. L’attaccante brasiliano, però, non ha subito impressionato nelle prestazioni, così come anche il Real ha avuto stagioni non all’altezza, a causa dell’addio di Ronaldo e Zidane. Nel 2019/2020, poi, Vinicius ha giocato ancora di più, ma non ha fatto granché.

Nell’ultima annata, ancora, l’esterno d’attacco è migliorato certamente, soprattutto nei numeri, ma è all’inizio di questa stagione che è definitivamente esploso. Fino alla scorsa primavera Vini era considerato ancora incompleto, nonostante un talento evidente, manifesto, solare, elettrizzante. Ora è cambiato tutto. Goal all’esordio in Liga ad Alaves, doppietta decisiva a Levante, a secco col Betis e poi nuovamente rete del 3-2 in casa contro il Celta Vigo. 4 gol in 4 partite per un talento giunto finalmente alla definitiva consacrazione.

Abilissimo nel dribbling e dotato di uno scatto bruciante, gli mancava solo un po’ di lucidità sotto porta per essere considerato un degno erede del connazionale Neymar, anche se abbiamo descritto perché non ne sarà mai una copia. Ha imparato a controllare il pallone ad altissime velocità, ad addomesticarlo negli spazi più angusti e stretti. Ora Vinicius non vuole più fermarsi, e l’infortunio di Gareth Bale gli garantirà ancora più minutaggio, senza il costante e pesante ballottaggio con Eden Hazard. Oltre che leadership, come dimostrano queste parole rilasciate ieri ad As.

Da meteora, ora è il pericolo numero uno. Insieme a Karim Benzema, (guai a provocarlo!), certo.


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