Inter, Lukaku: “Siamo una squadra unita. Conte mi ha migliorato in tutto”

di Vincenzo Mirto, pubblicato il: 10/10/2020

Il centravanti nerazzurro Romelu Lukaku è intervenuto nel corso del Festival dello Sport a Milano. Il belga si è raccontato rivelando alcuni retroscena sulla sua vita privata e della sua esperienza con la maglia nerazzurra. Ecco di seguito riportate le sue parole: 

Cosa mi ha trasmesso mio padre? Ci ha insegnato il rispetto per il prossimo, per le altre persone, un qualcosa che mi è rimasto tutt’ora. Da ex calciatore, poi, il gol contro l’Anderlecht nella Serie A belga è quello che meglio ricordo, conservo ancora il Vhs. Quella rete contro una grande squadra mi è sempre rimasto nel cuore e mi ha ispirato a voler diventare un calciatore. Avevo sei anni quando mio padre smise. A mia madre fu diagnosticato un diabete in quel periodo, i quattro anni successivi furono molto duri: pochi soldi, lavoro duro insieme ai genitori, tutti i sabati a lavorare con mia madre per portare a casa da mangiare. Sono tutte cose che mi sono rimaste in testa, che mi ha dato la forza di voler ripagarla di tutti i sacrifici che ha fatto per me e mio fratello. La A della mia esultanza sta per mia madre, senza di lei non sarei chi sono oggi.

Hai sofferto il salto nel calcio italiano? Specie riguardo ad alcuni episodi di razzismo? È la prima volta che ho vissuto episodi del genere, devo essere sincero, ma non voglio pensare a certe cose. Da quando sono a Milano ho sentito subito l’amore dei tifosi, della città, fin dalla mia prima rete contro il Lecce lo scorso anno. Questo è un qualcosa di unico, che soltanto in Italia ho trovato. Un qualcosa che mi stimola ancora di più a dare tutto per l’Inter”.

“È brutto giocare in uno stadio vuoto. Innanzitutto perchè si sente tutto (ride ndr). Noi calciatori abbiamo emozioni ma è brutto giocare senza tifosi perchè ti danno energia. Quando giochiamo a San Siro è bello giocare in uno stadio pieno. Spero che i tifosi possano rientrare allo stadio”.

In cosa mi ha migliorato Conte? In tutto. Grazie al mister ho capito chi sono, è la prima cosa che va compresa. Io sapevo che lui e l’Inter erano la scelta migliore, fin dalla prima seduta di allenamento e ho dato il 100% fin dal principio. Vogliamo vincere qualcosa. Inter pronta per la Champions? La stagione passata abbiamo fatto molto bene, ma occorre far parlare il campo, il resto non conta.

“Il mio compagno più simpatico? Sensi, Young, Martinez. Handanovic e Barella sono i più divertenti. Il più serioso? Non c'è veramente. Siamo una squadra unita, non ce n'è uno che resta da solo. Io dj? Mi piace fare i remix a casa. Io o gioco a calcio o gioco alla play con mio figlio. Mi piace sentire la musica perchè mi rilassa”. 


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