(ID), Labate, pt.2: “Io un contiano. Godo per quelli che si attaccano al gioco”

di Gianfranco Rotondo, pubblicato il: 12/04/2021

All'interno dello speciale “Tango e Cash”, podcast de “La Voce Nerazzurra”, abbiamo avuto il piacere di avere ospite un interista d.o.c. come Tommaso Labate, giornalista italiano, che ha parlato della sua fede nerazzurra, dei suoi ricordi, insieme a Nico Spinelli e Nick di BausciaCafè.

Su Conte: “Mi diverte quando quelli della Juventus impazziscono per le mie reazioni che ho avuto sul Conte bianconero. Poi è stata una folgorazione, ma un grande odio si può trasformare in grande amore e mi sono tuffato nel contismo. Anche al telefono con Savino, Valenti, Mentana ho portato in giro la parola contiana. Io mi sono giocato tutte le fiches su Conte e la cosa mi è stata riconosciuta. Sul web in genere ti ricordano quando fai le stronzate, invece su Twitter ho trovato qualcuno che mi ha dato ragione e questa cosa mi è piaciuta. Conte ha avuto una trasformazione incredibile. Ha detto che ci dovevamo godere il percorso, cosa che non abbiamo nemmeno fatto nell’anno del Triplete. Ed è vero, io ora mi godo il percorso”.

Sullo stato d'animo dopo una sconfitta: “Quando l’Inter perdeva c’era la scuola avvelenata. Sembrava sempre piovere. E certe cose ci sono ancora. Quando ti eliminano dalla Coppa è orribile, passi una notte orribile. Poi quando ti svegli hai un attimo in cui lo dimentichi e poi ti ritorna. Io i giorni dopo il 5 maggio non li ricordo”.

Su Conte e la Juventus: “Come in tutti i tradimenti, lo vedi bene in altre case, ma non nella tua. Vi assicuro che gli juventini con tutti i problemi che hanno, stanno impazzendo di più per l’Inter che vince lo scudetto con Conte. Loro lo rivolevano. Hanno visto un tradimento verso lo stile Juve. Ma Conte non ha lo stile Juve. Conte ha lo stile Conte. E vederli appigliarsi sul gioco, mi provoca un godimento assurdo”.

Sui giornalisti che trovano sempre del brutto nell'Inter: “Esulo la questione giornalistica. Io non avrei mai potuto fare il giornalista sportivo che deve essere assolutamente terzo e io non so esserlo in ambito sportivo. La vita crea più passione con le cose che non vanno. Renderlo un elemento di godimento a me fa morire. Questa cosa che tutti parlano del gioco a me fa impazzire”.

Poi un aneddoto: “Ho una rete dello Stadio Tardini di Parma. Era vietata ai tifosi e mia sorella, che studiava lì, mi procura un biglietto per la partita. Se non vincevamo la Roma avrebbe vinto lo scudetto. Succede il miracolo e faccio invasione con un bestione che mi mette sulle spalle. Questo con un forbicione taglia la rete. Io ricordo tutto di quel Parma-Inter, ma non ricordo chi fece la doppietta che ci consegnò lo scudetto (ride, ndr)”.


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