Cara la mia Inter, muoviti a prendere Giacomo Raspadori!

di Matteo Gardelli, pubblicato il: 09/09/2021

Giacomo Raspadori è il sogno di mercato, tutt’altro che nascosto, dell’amministratore delegato dell’Inter, Giuseppe Marotta, e dei tifosi.

Il gioiello del Sassuolo ieri, mercoledì 8 settembre, ha incantato nella partita fra Italia e Lituania. Ha messo lo zampino sull’autorete del 2-0 e poi ha siglato il gol del momentaneo 3-0. Ennesima conferma che emana i ‘segnali’ del predestinato. È vero, l’avversario era la Lituania e non il Manchester United di Matt Busby e George Best ma, a qualsiasi strato dell’universo pallonaro, bisogna farsi trovare presenti e pronti quando si viene chiamati in causa. E non è così facile come scriverlo.

Per questo motivo: “Cara la mia Inter” muoviti a mettere a segno questo colpo. Non siamo, infatti, nell’epoca in cui Busby scoprì il numero 7 per eccellenza dello United (lungi da chi scrive fare un paragone fra Giacomo e George The Best). È solo per far capire che a quei tempi bastava avere un osservatore attento  e preparato – in quel caso fu Bob Bishop -, mentre oggi un ragazzo finisce sul palcoscenico mondiale anche con un video caricato sui social network e tutti sanno tutto di lui.

“Raspadori è troppo giovane, bisogna dargli tempo” sussurrano in molti. Raspadori, ricordiamo, ha 21 anni. Se il calcio italiano – meglio: se le big del calcio italiano – non iniziano a scommettere con decisione su questa tipologia di calciatori, verranno sempre anticipate dagli squadroni europei. Perché? Perché più passa il tempo, più questi ragazzi aumentano di valore. E se aumentano di valore, uno sceicco qualsiasi scrive su un assegno una cifra impareggiabile per un club di Serie A e tanti cari saluti.

Per questo motivo, ribadiamo: “Cara la mia Inter, muoviti a prendere Giacomo Raspadori”. Il ragazzo – basta una breve navigazione su internet – non fa nulla per nascondere la sua passione per i colori nero e azzurro. Da quanto manca un ‘tifoso’ in squadra? Troppo. All’Inter non serve chi si autoproclama ‘Re di Milano’ e poi forza la mano per tornare là da dove era stato ‘salvato’. All’Inter servono – da sempre e per sempre – passione, impegno e amore. Raspadori sa che il suo palcoscenico non può essere ‘a vita’ il Sassuolo, così come intuisce fin da ora che, se continuerà su questa strada, anche la Serie A gli andrà molto, molto stretta nel giro di pochi anni. Ecco: prima che compia il suo viaggio in Europa, utilizzi l’Italia per andare alla conquista dell’Europa.

“Cara la mia Inter” muoviti quindi a prendere Giacomo Raspadori. Edin Dzeko non è eterno, il tempo trascorre (troppo) velocemente anche per giocatori dalla tecnica sopraffina. L’estate prossima – inutile oggi voltare lo sguardo dall’altra parte perché si sono vinte le prime due partite di Serie A – il problema della punta emergerà come un iceberg. Quindi: perché non anticipare i tempi? Perché non risolvere il problema a monte? È vero – direte – il Sassuolo chiederà tanti soldi e ci sono i diktat di Nanchino. Ma è anche vero che l’Inter ha il miglior dirigente italiano in attività quindi… Spes ultima dea.


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