Matthaus e la sua avventura nerazzurra. “Gli anni all’Inter li ricordo come…”

di Candido Baldini, pubblicato il: 24/03/2018

Indice dei contenuti

1 Matthaus in un’intervista parla della sua avventura nerazzurra2 In primis i ricordi della Coppa Uefa, vinta nel 1991.3 Il momento del Pallone d’Oro, un riconoscimento che presuppone il contesto di una grande squadra4 Parole d’amoreMatthaus in un’intervista parla della sua avventura nerazzurra

Lothar Matthaus ha rilasciato, nel corso della serata di gala organizzata per festeggiare i 110 anni dell’Inter, un’importante intervista, pubblicata oggi dal canale youtube della società nerazzurra.

Molti gli argomenti trattati dall’ex centrocampista tedesco.

In primis i ricordi della Coppa Uefa, vinta nel 1991.

“Prima della finale con la Roma, giocammo tante buone partite. Penso a quella col Partizan, ad esempio, o al primo turno col Rapid Vienna: perdemmo in Austria e in Italia arrivammo ai supplementari. Furono sempre risltati in bilico, come pure con l’Aston Villa.

Ciò dimostra il fatto che quella squadra si distingueva prima di tutto per la sua eccezionale mentalità.

La finale? In casa vincemmo 2-0, al ritorno sbagliammo nella tattica giocando troppo in difesa, con la Roma che poteva fare il terzo e quarto gol: poi fummo fortunati e abbiamo vinto il trofeo, un titolo importante perché l’Inter tornava dopo 30 anni a vincere in campo internazionale, e si trattava perciò di un qualcosa di storico”.

Il momento del Pallone d’Oro, un riconoscimento che presuppone il contesto di una grande squadra

“Si tratta di un riconoscimento che si può vincere solo con una buona squadra, perché per ottenerlo servono titoli. In quegli anni giocavo con due grandi squadre come l’Inter e la Germania.

Il Pallone d’Oro non è infatti un premio al singolo, ma anche ai compagni che mi aiutarono: tutto ciò mi ha consentito di poterlo alzare a San Siro nel 1990″.

Parole d’amore

Infine Matthaus esprime il suo sentimento nei confronti dell’Inter

Sono sempre contento quando posso tornare in Italia, specialmente a Milano, e quando posso andare a San Siro a veder giocare la mia squadra“.


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