Telles come Ulisse, Keita come Abramo: l’epico nòstos nerazzurro

di Nicolò Toccaceli, pubblicato il: 20/07/2021

Alle origini della letteratura e della storia dell’umanità c’è un viaggio – quello di Ulisse – che inizia come erranza e ben presto diventa nòstos, ritorno, animato da un desiderio del rientro a casa che compare già nell’Iliade. Omero include il suo poema nel ciclo epico del nòstos, presentando la sua opera come intrecciata ad altri ritorni: quelli di Nestore, Menelao e Agamennone da Troia, quello di Telemaco a Itaca e il tragico ritorno dei Feaci a Scheria dopo aver riportato Ulisse in patria.

Ulisse, Nestore, Menelao, ma anche Abramo, Mosè, Keita Balde ed Alex Telles: direte voi, quali elementi li accomunano? Tutti questi sono eroi del ritorno. C'è un profondo desiderio di tornare a casa, che dal punto di vista letterario era solito svilupparsi come percorso di ricerca e conoscenza di sé. Ed in effetti anche gli ultimi due della lista, Keita e Telles, evasi da Milano hanno intrapreso un percorso volto a migliorare se stessi sia dal punto di vista caratteriale che, soprattutto, tecnico.

In particolare il terzino brasiliano è letteralmente esploso dopo la parentesi nerazzurra. Negli anni al Porto la sua consacrazione è andata esplodendo, sia in Liga NOS che in campo europeo. Basti pensare soltanto che nell'ultima stagione in Portogallo, 2019/2020, Alex Telles mise insieme qualcosa come 13 goal e 12 assist. In 4 anni al do Dragão, Telles mette a referto un totale di 26 reti. Giocando da terzino sinistro. Un ruolino impressionante, che ha poi convinto una società gloriosa come il Manchester United ad acquistarlo per 15 milioni di euro. In Inghilterra è rimasto sotto l'ombra di Luke Shaw, un altro grande esterno (gol in finale europea contro l'Italia) esploso piuttosto tardi. Ora all'Inter è tutto pronto per il grande ritorno, specie se dovesse partire Perisic.

Keita Baldé aveva lasciato l'Inter contribuendo a portarla in Champions League con il gol all'Empoli, l'ha punita con la maglia della Sampdoria nell'ultima stagione e ora potrebbe tornare in nerazzurro dal 'suo amico' Inzaghi. Da Spalletti al fidato Simone, dalla corsa per un posto in Europa a un tricolore cucito sul petto. In mezzo, un anno al Monaco e uno in prestito alla Samp: l'Inter è diventata grande con Conte, che il 6 gennaio ha dovuto digerire la sconfitta a Marassi per mano del senegalese (e di Candreva). In nerazzurro può tornare un giocatore nel pieno della carriera, con i 26 anni compiuti a marzo. Inzaghi lo conosce bene: con il nuovo tecnico dell'Inter, Keita ha giocato 41 partite in biancoceleste. Non male il bottino, per uno che non sente la porta con grandissima continuità: 18 gol. Baldé alla Lazio ha già avuto modo di giocare nel 3-5-2: in nerazzurro troverebbe uno schieramento non sconosciuto, con la possibilità di sostituire Lautaro Martinez ma anche di giocare insieme al Toro, in caso di assenza o riposo di Lukaku. Un potenziale jolly interessante, considerando i tanti impegni che l'Inter dovrà cercare di onorare al meglio. Il feeling con San Siro e il rapporto con Inzaghi possono essere un'ottima base di partenza.

Milano come Itaca, Keita ed Alex Telles come Ulisse: il nòstos sarà realtà?


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