Inter, Inzaghi inizia il campionato con 3 questioni irrisolte. Il punto

di Candido Baldini, pubblicato il: 05/08/2022

Inter, manca ormai poco all’inizio della nuova stagione, e l’esordio opporrà ai nerazzurri il neo promosso Lecce. La Gazzetta dello Sport ha fatto il punto sulle condizioni che sta vivendo Simone Inzaghi. Al momento ci sarebbero 3 situazioni ancora da sistemare. La prima riguarda la difesa (al netto della permanenza di Milan Skriniar). Il nodo è rappresentato da Stefan De Vrij, che non è al meglio e spesso si trova in difficoltà. Nel reparto è atteso un rinforzo (che dipenderà dall’uscita di Pinamonti al momento bloccato). Non sarebbe da escludersi l’ipotesi che potrebbe vedere lo spostamento di uno tra Bastoni e Skriniar al centro, con l’impiego di Danilo D’Ambrosio come braccetto.

“All’Inter è stato proposto Tanganga del Tottenham, che però non entusiasma. Fino a prova contraria, l’opzione Acerbi resta viva, a maggior ragione ora che si avvicina la scadenza di fine mercato. Perché sarà un’operazione last minute, questo s’è capito”.

Inter, Gosens e Lukaku questioni da aggiustare

Inutile sottolineare come ci sia da attendere la crescita di Robin Gosens, reduce da un grave infortunio e che è ancora lontano dal giocatore visto alla corte di Gasperini. Inzaghi e il suo staff stanno accelerando il processo di recupero, anche con sedute extra. Tuttavia è difficile immaginarlo titolare con il Lecce. Più probabile vedere sulla sinistra uno tra Federico Dimarco e Matteo Darmian.

Infine c’è la questione Lukaku. Il belga è stato il grande colpo del mercato, sia per spessore che per le modalità del ritorno. Tuttavia il suo inserimento in rosa cambia il modo di giocare e di interpretare la fase offensiva. Il gioco di Inzaghi è molto diverso rispetto a quello di Conte, e sarà necessario un adattamento. “Costruire un’Inter ancor più offensiva, senza correre il rischio di sbilanciare la squadra, come invece è accaduto per diversi tratti del match una settimana fa a Cesena. Inzaghi vede la linea di partenza. Non c’è affanno, ma c’è voglia di accelerare il processo”.


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