L’Inter e le divise da gioco: un moderno odi et amo

di Riccardo Cisilino, pubblicato il: 07/04/2021

La collezione I M rappresenta i valori del Club di inclusività e fratellanza. Con il suo intreccio di forme geometriche ed una palette colori che comprende il giallo, il bianco, il nero e l’azzurro, l’estetica della nuova collezione si ispira all’attitudine visionaria di uno dei fondatori del club, l’artista futurista Giorgio Muggiani, e richiama una vocazione all’inclusione“. Così comincia il comunicato odierno del club nerazzurro in occasione della presentazione della quarta divisa.

Stile Memphis Milano unito al ricordo della creatività di stampo Umbro degli anni ’90. Un incrocio che dà origine ad una maglia futuristica, con un occhio al passato. Ispirandosi. Un po' come la terza maglia dell'attuale stagione che richiama fortemente la divisa indossata da Ronaldo e compagni nell'annata '97/'98 che portò l'Inter alla vittoria della Coppa UEFA. Sul richiamo di quella decade anche la terza maglia – total black – della stagione 2019/20.

Non è però sempre stato così. Alcune annate non hanno portato tutto questo entusiasmo tra i tifosi. Il primo esempio lampante fu la divisa rossa – away – della stagione 2012/13. Una maglietta total red con finiture blu e nere, nelle maniche, e numero bianco. Una scelta che non fece per nulla piacere ai tifosi, tanto che venne inviata una lettera diretta all'ex presidente Massimo Moratti: “Per noi il rosso sulla maglia dovrebbe apparire soltanto unito al verde e al bianco per attestare la squadra campione d’Italia o, per, come nel caso del centenario, rappresentare con una croce sovrapposta al bianco, quello si, i colori della bandiera della nostra città“.

Il club però, probabilmente sull'onda dell'innovazione, continuò su quella strada. Per tre stagioni spazio al fluo. Annata 2013/14 un completo total ciano evidenziatore con uno stile lineare – a tratti fine – che però non fece molto scalpore. L'anno successivo invece ecco giungere, sempre dalla palette degli evidenziatori, un giallo shocking/fluo con sfumature nere sulle maniche e nei pantaloncini. Un kit utile nelle serate di nebbia. A Milano sono molto frequenti. L'apice venne toccato la stagione successiva: 2016/17. Chi si dimentica del completo Sprite? Così è stato denominato il third kit ideato da Nike che cangiava da un azzurro forte ad un verde fluo verso i pantaloncini, i quali davano continuità al tutto. 

Il viaggio si conclude ancora una volta con un inserto fluo – questa volta nel nome dello sponsor – nella divisa del 2017/18. Un tocco di vita ad una divisa grigia scura, che sicuramente non è rimasta nella mente dei tifosi nerazzurri. Un percorso catulliano – tra terze e quarte maglie – che sembra ora aver preso una via ben precisa sul richiamo della tradizione, rivisitata in ottica moderna.


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