Inter, Moratti festeggia con un frecciata alla Juventus

di Mario Spolverini, pubblicato il: 18/02/2020

25 anni fa l'Inter apriva una pagina nuova ed indimenticabile della sua storia. La società passava dalle mani di Ernesto Pellegrini a quelle di Massimo Moratti.  Suo padre Angelo l'aveva consegnata a Fraizzoli nel 1968 dopo aver vinto tutto quello che c'era da vincere a giro per il mondo. Il figlio impiegherà un po' di tempo ma alla fine potrà dire di aver emulato il suo grande papà.

Il presidente del Triplete ha ricordato quei giorno ai microfoni di Telelombardia, arrivando poi ai tempi di Calciopoli e al fantastico 2010. Il tutto condito da una freccia alla Juventus di quell'epoca.

 “Fu tutto utile per arrivare al Triplete, tutto è servito per creare le condizioni per trionfare, anche le disavventure dovute al fatto di dover fronteggiare una Juve che si comportava come si comportava e lottare contro un muro che sembrava incrollabile. Poi riuscimmo a sfondarlo e trovare così quelle soddisfazioni in cui avevo sempre creduto ma che a un certo punto parevano impossibili”.

Recoba il più amato. Ronaldo il Fenomeno rimane ovviamente indimenticabile, il più forte di tutti, quello che ci fece conoscere veramente in ogni parte del mondo. Ma anche Baggio, interista doc, è stato un grandissimo. Ricordo la sua classe, la sua eleganza, la sua disponibilità. Indimenticabile le partite contro il Real in Champions e lo spareggio europeo a Verona contro il Parma. Il rimpianto è Pirlo, che io volli e presi perché avevo capito quanto fosse forte: peccato che nessun allenatore seppe trovargli una posizione in campo e farlo giocare e così fui costretto a venderlo vedendo la tristezza sul suo volto”.


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