Il gran rifiuto di Raspadori, il ricordo di Berti e il sogno di una tifoseria

di Giuseppe Lancellotti, pubblicato il: 28/08/2021

“Sogna, ragazzo sogna. Quando sale il vento, nelle vie del cuore. Quando un uomo vive per le sue parole o non vive più”. 

È sabato pomeriggio. Da poco più di 12 ore l’Inter ha ribaltato l’Hellas Verona con due giocatori ‘non casuali’. Il pareggio l’ha siglato Lautaro Martinez che, in questi minuti (leggi qui), avrebbe anche messo la firma sul suo rinnovo con i nerazzurri. E la doppietta decisiva è di Joaquin Correa, il nuovo arrivato. Il ragazzo che, parole sue, ha sempre sognato di giocare nell’Inter.

È sabato pomeriggio, dicevo. Un annoiato sabato pomeriggio di fine agosto, preludio dell’altrettanto noiosa sosta per le Nazionali. Mentre nelle orecchie risuona “Sogna, ragazzo sogna” di Roberto Vecchioni, sullo schermo compare una fotografia di Giacomo Raspadori.

Nato a Bentivoglio nel febbraio 2000, è un dichiarato tifoso dell’Inter. E la fotografia che ho davanti è la prova che va ogni oltre ragionevole dubbio. Risale al 2013. C’è Giacomo con la maglia nerazzurra mentre calcia con passione il pallone.

“Sogna, ragazzo sogna. Non lasciarlo solo contro questo mondo. Non lasciarlo andare sogna fino in fondo. Fallo pure tu” mi canta Vecchioni. E io penso: ieri, venerdì, è rimbalzata la voce che Raspadori abbia rifiutato la Juventus. E io, ora, penso al suo gol siglato, la scorsa stagione, contro il Milan… Già. “Se il calcio è epico – talvolta, devo dire, mi sembra soprattutto comico – è difficile trovare un ruolo ai rossoneri. Se l'Inter è Ettore (bello, valoroso e masochista), e la Juve è Achille (forte, permaloso e furbetto) il Milan può essere, al massimo, Patroclo. Bravo ragazzo, ma perfino Omero dopo qualche verso l'ha mollato” direbbe Beppe Severgnini.

“Sogna, ragazzo sogna, piccolo ragazzo, nella mia memoria” mi dice Vecchioni tramite le cuffie dell’iPod. E io vado avanti con il mio percorso mentale. 

Il mercato accomuna tutti. Raspadori, classe 2000,  è da tempo adocchiato da Ausilio e Marotta. E fanno bene. Guardo, fatelo anche voi, la sua foto con la maglia dell’Inter. Il modo in cui indossa quei colori trasmette passione e sentimento perché per i tifosi dell'Inter la maglia è soprattutto sentimento. Allora viene in mente subito un paragone che ci riporta agli anni 90. 

Esiste un calciatore italiano più interista di Nicola Berti? Probabilmente no, ma uno come lui potrebbe esserci ed è nato il il 18 febbraio del 2000. Giacomo Raspadori appunto, attaccante e non centrocampista, che ha dimostrato di avere le idee chiare fin da subito. 

Perché un ventenne che rifiuta la Juventus per amore della sua fede calcistica deve per forza avere le idee chiare. Il sogno diventerà realtà? “Lo scopriremo solo vivendo” cantava Battisti.


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