Getafe – Il presidente non ha dubbi: “Noi a Milano non ci andiamo”

di Luca Leoni, pubblicato il: 11/03/2020

Il presidente del Getafe, Angel Torres, ha palrato ai microfoni della Gazzetta dello Sport della sfida di Europa League tra gli spagnoli e l'Inter. Il patron della squadra madridista ha ribadito la propria volontà: il Getafe non andrà a Milano per la sfida di domani.

“Non ci sarà nessuna partita con l'Inter, noi a Milano non andiamo. La situazione resta negativa tanto qui a Madrid come li a Milano. Prima di tutto viene la salute e noi abbiamo deciso di non viaggiare: che la partita sia rinviata o che sia spostata in altra sede, perché nessuno corra rischi inutili. Ora stiamo aspettando le risposte della Uefa e dell’Inter. Noi crediamo che prima del calcio venga la salute e rispettiamo questo principio accettando tutte le conseguenze”. 

Il governo spagnolo ha impedito i voli Spagna-Italia, ma il Getafe potrebbe chiedere un permesso speciale al Ministero dello Sviluppo.

“Io non chiedo un permesso speciale per mettere a rischio la salute della mia spedizione. I permessi speciali si chiedono per questioni urgenti, e una partita di calcio non risponde ad alcuna urgenza. Che la rinviino o decidano ciò che vogliono”.

E l’Inter è d’accordo con voi?

“Penso di sì, e immagino che anche lei sia d’accordo no? È una questione di senso comune, di rispetto per gli esseri umani. Qualsiasi partita di calcio è meno importante della vita umana. Anche se non gioco contro l’Inter la mia vita continua. Cosa che non è altrettanto certa se mi prendo il coronavirus. La Uefa può dire ciò che vuole, a me non m’interessa. Io ho passato tutta la vita senza giocare in Uefa e sono arrivato a 70 anni. Non gioco con la salute né con l’idea di mettere un buon numero di persone a rischio d’infezione. E comunque da un lato il governo spagnolo ha impedito i voli dall’Italia alla Spagna e dall’altro il governo italiano ha fermato tutto il calcio. E se hanno fermato il calcio non sarà per un capriccio penso, no? Sarà perché c’è un rischio effettivo di contagio. Non è una questione che riguarda il Getafe, è un tema mondiale e vanno accettate le conseguenze. Dev’essere la Uefa a spiegare che criterio vuole adottare in una situazione come questa”. 

La Uefa vi ha comunicato qualcosa?

“A noi hanno detto che oggi prenderanno una decisione. Però per togliergli da ogni dubbio di sorta la decisione l’abbiamo già presa noi al posto loro: non viaggiamo, che facciano ciò che gli pare. E ci tengo a sottolineare che l’Inter non ha alcuna colpa”.

E se la partita fosse spostata altrove?

“Sarebbe la cosa più logica. Rinviarla e riprogrammarla in un’altra città fuori dall’Italia. Anche se penso che non sarà facile trovare un Paese che voglia accogliere due squadre che arrivano da una zona di rischio, che arrivano da due città con un alto numeri di contagi come Milano e Madrid. Magari tra 15 giorni le cose cambieranno. Intanto vediamo cosa succede oggi”.


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