Scudetto Primavera, Samaden si gode i suoi gioiellini. Li vedremo in A?

di Diego De Cicco, pubblicato il: 02/06/2022

Lo Scudetto Primavera vinto dall’Inter in finale contro la forte Roma si è visto il preziosissimo lavoro di Roberto Samaden, responsabile del settore giovanile, ha parlato del capolavoro tricolore a “La Gazzetta dello Sport”.

Samaden ha spiegato che l’elemento che lo ha più inorgoglito della vittoria è stato quello di aver vinto un titolo under 19, con due ragazzi del 2005 e diversi del 2004. Dato importante che fa capire come in ambito sportivo renda anticipare i tempi dei ragazzi pronti per giocare con i più grandi, senza snaturare o percorre presto i tempi. Anche quest’anno il settore giovanile dell’Inter si è confermato il più vincente d’Italia.

Samaden ha poi fatto il punto su diversi giocatori della rosa di Chivu che sono effettivamente già pronti per poter giocare tra i “grandi” da Iliev autore del gol scudetto contro la Roma. Su di lui racconta anche l’aneddoto con il quale è approdato all’Inter. Il ragazzo bulgaro era conteso da diversi top team europei e, grazie all’attività di scouting di Paolo Manighetti, riuscirono a chiudere l’accordo con il giovane in pieno lockdown, spiazzando la concorrenza.

Scudetto Primavera, sono tanti i giocatori che hanno brillato. I fratelli Carboni, Iliev e Casadei sono attesi da un grande futuro.

Altro elemento di spicco della rosa è sicuramente Casadei, autore del gol del pareggio e premiato come MVP della finale. Per Samaden si tratta di un prospetto interessantissimo in quanto Casadei è un centrocampista completo che riesce a segnare con facilità. In stagione garantisce 14-15 gol, inoltre è un ragazzo d’oro, portato a Milano dal Cesena quando aveva appena 16 anni. Anche se potrebbe giocare un altro anno in Primavera sicuramente è pronto per fare il salto.

Altri due gioielli della Primavera sono i fratelli Carboni, argentini che già sono stati convocati dal CT dell’albiceleste Scaloni. Il dirigente sportivo nerazzurro li presenta come due ragazzi eccezionali che seppur già si sono affacciati nel calcio che conta, giocando nella nazionale di Messi, Lautaro e Di Maria, sono rimasti con i piedi per terra. Si tratta di due ragazzi davvero molto umili, dote importante per chi gestisce dei ragazzi così giovani. Il campo poi parla per loro.

Samaden infine ha confermato  che il sogno di coloro che lavorano nei settori giovanili è quello di vedere i propri ragazzi raggiungere la prima squadra. L’esempio che ha fatto è quello di Federico Dimarco, che è all’Inter da quando aveva appena 8 anni. Le premesse per trovare il prossimo Dimarco ci sono tutte.

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