Qatar, vetrina speciale non solo per gli acquisti. Cercasi acquirente per un esubero

di Diego De Cicco, pubblicato il: 16/11/2022

Qatar, le tante partite metteranno in luce non solo top player già affermati, ma anche tantissimi giocatori che cercheranno di mettersi in mostra nella kermesse mondiale.

I club di tutto il mondo avranno gli occhi fissi su quanto accadrà nell’Emirato e molti nomi sono già presenti sui taccuini di tutti i direttori sportivi del mondo. Anche quelli di Marotta e Ausilio hanno liste di giocatori da visionare, ma su tutti sembrerebbe esserci Marcus Thuram. Il giocatore del Borussia Monchengladbach è stato convocato dalla Francia di Didier Deschamps, compagno di papà Lilian ai tempi della Coppa del Mondo 1998. L’attaccante transalpino è in scadenza a giugno prossimo con il club tedesco e sta attirando su di sè le attenzioni di molti club tra i quali la Juventus.

Qatar sarà l’ombelico del mondo del calcio. Marotta punta Thuram, ma per portarlo a casa a gennaio c’è bisogno dell’uscita di Correa, richiesto in Inghilterra.

Come riporta anche La Gazzetta dello Sport, il mercato nerazzurro, per quanto importante voglia essere non potrà prescindere dalle uscite. Marotta starebbe pensando di portarlo a Milano fin da gennaio tentando di anticipare la concorrenza, ma per fare centro deve cedere qualcuno della rosa. Tutti gli indizi portano a Joaquin Correa, anche lui in Qatar con l’Argentina. La speranza della dirigenza nerazzurra è quella che, se impegnato, il Tucu possa fare bene in modo da scaldare ulteriormente i suoi estimatori inglesi. Sembrerebbe infatti che l’argentino sia seguito da diversi club di Premier League che sarebbero disposti a pagare cifre improntanti per il giocatore che fu acquistato nell’agosto 2021 per una cifra di 31 milioni dalla Lazio. All’Inter non ha mai fatto vedere grandi prestazioni a parte la doppietta che mise a segno il giorno dell’esordio a Verona.

La speranza è che il Qatar possa essere una vetrina per far aumentare richieste e quotazioni.

Mercato, Gosens non sarebbe l’unico ai saluti.


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