Pellegrini: “Inter a Suning? Nessuna nostalgia, anzi bravi a prendere Gagliardini”

di Luigi Sirianni, pubblicato il: 19/01/2017

L’ex Presidente dell’Inter, Ernesto Pellegrini, racconta la sua vita da massimo dirigente nerazzurro

L’ex presidente nerazzurro Ernesto Pellegrini si racconta in un’intervista concessa ai microfoni de Il Mattino, parlando dei suoi undici anni a capo del club, tra l’acquisto nel 1984 da Ivanoe Fraizzoli e la cessione nel 1995 a Massimo Moratti.

Le parole di Ernesto Pellegrini

Se potevo acquistare il Napoli? Qualcuno me ne parlò prima che arrivasse De Laurentiis. Spiegai che potevo essere presidente soltanto di una squadra: l’Inter. Il Napoli mi piace ma…“.

Undici anni nerazzurri. Scudetto, Supercoppa italiana e due Coppe UEFA: buon bilancio? “Avremmo potuto fare di più, andando avanti in Coppa UEFA nell’85, quando una biglia colpì Bergomi sul campo del Real Madrid, o in campionato nel ’91, l’anno in cui arrivò prima la Sampdoria”.

Vinse lo scudetto il 28 maggio ’89 al Meazza dopo un successo sul Napoli di Maradona. “L’Inter dei record, 58 punti, quando ne erano assegnati due a vittoria. Ricordo con orgoglio anche la Coppa UEFA, che allora valeva poco meno della Coppa dei Campioni. Era un calcio diverso da oggi. In Serie A giocavano tutti i grandi. Gli olandesi, i tedeschi, i sudamericani del Napoli e della Roma. Adesso gli assi sono altrove, tra Liga e Premier. Può darsi chei cinesi li riportino qui“.

Se mi immalinconisce vederle in mani straniere? No, nessuna nostalgia. Sono fasi della vita, non provo gelosie. Avevo lasciato l’Inter a Moratti, un italiano. Forse, quando lui ha deciso di cedere, avrebbero potuto esservi italiani interessati ma non sono usciti allo scoperto e così si sono fatti avanti gli stranieri. Faccio i complimenti al management dell’Inter per aver preso un calciatore come Gagliardini: che personalità quel ragazzo“.


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