Inter, parla Antonello: le parole su stadio e mercato. Tutti gli obiettivi nerazzurri

di Gianfranco Rotondo, pubblicato il: 05/05/2023

Inter, parla il CEO Corporate, Alessandro Antonello. Quest’oggi, su Il Sole 24 Ore, il dirigente nerazzurro, Alessandro Antonello, è stato interpellato su vari temi dell’attualità interista. Dalle sue parole, infatti, sono emersi tantissimi particolari molto interessanti per quanto riguarda la società ed il suo futuro. Di seguito, ecco quanto detto da Antonello.

Sulla qualificazione in Champions: “Quanto vale il quarto posto? Da una parte c’è la passione di tifoso, che ovviamente è consapevole di ciò che ci giochiamo da qui al 24 maggio e vuole gioire di questi momenti. Dall’altra c’è il ruolo più istituzionale e manageriale che deve guardare alla pianificazione, anche fuori dal campo. Non possiamo non pensare alla prossima stagione. Il quarto posto garantisce introiti importanti per il club, intorno ai 50 milioni. Ne dobbiamo tenere conto, visto che la prossima stagione è alle porte ed è su questo che si basa la pianificazione”.

Sul nuovo stadio: “Avere un nuovo stadio è importante per la competitività di un club. I ricavi da stadio potrebbero raddoppiare. Si garantiscono introiti tali per cui si potrebbe tornare a competere seriamente a livello europeo. I grandi club intascano più 120-130 milioni dai loro impianti. Quest’anno noi e il Milan, battendo dei record, ricaveremo circa 70 milioni. Si capisce la differenza. Abbiamo una lunga lista di aziende che vorrebbero essere presenti negli Sky box e nelle aree hospitality e al momento non riusciamo a soddisfare queste richieste. Voglio tranquillizzare i tifosi: l’aumento dei ricavi arriverebbe essenzialmente dai servizi all’interno dello stadio, ai tifosi come alle aziende che vogliono essere presenti. A livello di aree hospitality, oggi siamo al 3%, mentre mediamente uno stadio moderno viaggia intorno al 18-20%. Siamo stati a Lisbona (stadio del Benfica, ndr) e abbiamo visto che l’impianto ha 120 Sky box, mentre San Siro ne ha 30. Questo dà immediatamente la percezione di quanto si può fare con un nuovo impianto”.

Ancora sullo stadio: “In questi 4 anni abbiamo lavorato con coerenza e professionalità. Abbiamo sempre detto che quello di San Siro era il progetto principale, perché la location fa parte della storia di Milano e delle squadre. Anche di recente, quando il Milan ci ha comunicato di voler guardare ad altre aree, lo abbiamo ribadito con forze. Riteniamo ancora oggi che questa sia la scelta ottimale. Se il Milan decidesse di costruire il suo impianto altrove, noi vogliamo continuare con questo progetto, ma è chiaro che l’Inter non può rimanere vincolata a continui rinvii della politica. Non c’è una deadline, ma speriamo che non ci sia ulteriore slittamento e l’incertezza, che disturba di più gli investitori. Abbiamo fiducia nelle decisioni del Comune. Qualora non si trovasse a una soluzione su San Siro, anche l’Inter deve pensare a un’alternativa. Abbiamo altre aree: non vogliamo restare spiazzati qualora il progetto San Siro non dovesse andare avanti”.

Sul mercato: “Ogni decisione viene condivisa con il presidente Zhang e con Marotta nell’ambito di una strategia. Negli ultimi anni abbiamo fatto qualche aggiustamento rispetto al costo della rosa ed è qualcosa che dobbiamo continuare a fare nell’ottica di sostenibilità, che deve andare di pari passo alla competitività. I contratti hanno durata pluriennale, non si possono interrompere dall’oggi al domani. Faremo dei correttivi, sempre consapevoli che l’Inter è una grande squadra e che deve sempre competere per il massimo. Sarà un aggiustamento organico, nel rispetto degli obiettivi stagionali”.

Sulla nuova Champions League: “La UEFA ha intenzione di portare avanti un percorso. Non dimentichiamo che usciamo da una pandemia, questo è stato forse il primo anno davvero a pieno regime. C’è l’intenzione di rendere sostenibile il sistema nel medio-lungo periodo. Il rischio è sì di cristallizzare i rapporti di forza già in essere, ma la UEFA sta pensando ad alcuni correttivi, come un salary cap in valore assoluto, che dovranno rispettare tutti i club. E’ la strada su cui l’UEFA sta lavorando”.

 


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