Un derby ridicolo, giocato sulla pelle dei tifosi

di Mario Spolverini, pubblicato il: 09/05/2019

Che il calcio sia materia con un altissimo tasso di irrazionalità è scientificamente provato, il tifo vive di mancanza di una logica dominante che non sia lo spirito di parte. Dagli addetti ai lavori ci si attenderebbe invece una compostezza al di sopra di qualsiasi sospetto.

Quello che è successo ieri sera potrebbe finire di diritto in qualche testo universitario. Intorno alle 23 Mediaset  e qualche altra testata giornalistica sparano la notizia che Conte è in procinto di tornare alla Juventus. Prevale la linea Nedved, Agnelli si arrende, Allegri verso Parigi. Passano pochi minuti e la contraerea di Sky si scatena. Marchetti, Di Marzio, Romano se potessero se ne uscirebbero con un romanesco “ma che state a dì”. Nessun incontro a Torino, anzi, Conte è più che mai vicino all’Inter.

Non tragga in inganno il fatto che un sito come il nostro, evidentemente caratterizzato dalla vicinanza ai colori nerazzurri, sollevi questo problema perché si parla del mister dell’Inter. Se la vicenda avesse riguardato un tecnico o un giocatore del Milan, del Napoli o della Solbiatese il discorso non cambierebbe di una virgola.

Testate di importanza nazionale ed europea come Sky e Mediaset che si fronteggiano a suon di “indiscrezioni” può anche essere interessante. Ognuno ha le sue fonti e ognuno riporta quel che crede. Ma qui qualcuno ha sforato, uno dei due competitor ha rappresentato volontariamente una realtà che non esiste. Quale dei due lo vedremo da qui a breve. E siccome a pensar male si fa peccato ma ogni tanto ci si azzecca, potrebbe non stupire l’eventualità che i due canali abbiano agito di rimessa, in un gioco infantile di botta e risposta.

Una sceneggiata del genere cui prodest?  Agli ascolti televisivi prima di tutto, alle vendite dei giornali in second’ordine e infine ai gestori dei social, intasati da commenti, battute ed ironie.

Diciamo la verità, lo fanno perché glielo permettiamo, perché sanno che possono sfruculiare a più non posso nella passione dei tifosi senza particolari conseguenze,  solleticando l’interesse della gente laddove le pruderie sono maggiori.  Tutto gira intorno alle più raffinate tecniche di comunicazione senza dubbio. Quello che invece dovrebbe girare sono gli attributi dei tifosi, insultati nella loro intelligenza.


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