Inter, un derby non ammette scuse, i tatticismi stanno a zero

di Mario Spolverini, pubblicato il: 19/04/2022

Inter news – Quanti motivi ci sono per vincere il derby di ritorno di coppa Italia?

Più di uno: un derby si deve vincere perché è un derby,anche se vale per il Trofeo birra Moretti, il derby di stasera deve essere vinto perché vale una finale, perché vincere aiuta a vincere, perché è il modo migliore per preparare la partita con la Roma, perché ci sono quei 20 minuti da vendicare…

Girano diverse obiezioni in merito, prima tra tutte quella che la squadra di Inzaghi non abbia le risorse fisiche e mentali per affrontare un altro doppio impegno di altissimo livello,  le prossime partite con Roma e Udinese sono troppo importanti in ottica seconda stella, dunque meglio preservare energie preziose per il rush finale di campionato. Oltretutto ci sarebbe poi la finale da giocare a due turni dalla fine, altro eventi visto come un inciampo da evitare.

Sorry ma non sono d’accordo.

La rosa del Milan non è certo superiore a quella dei nerazzurri, le ambizioni di fine stagione sono le stesse eppure leggendo media e social pare che nessuno in casa rossonera si sogni di snobbare il derby di coppa, anzi, l’attesa è fervida e le speranze enormi.

Nel Milan regna la convinzione di avere un gruppo solido e coeso, proiettato per la prima volto dopo tanto tempo verso un obbiettivo che non sia la semplice qualificazione alla Champions, sogna lo scudetto e la coppa viene vissuta come un altro pieno  nel serbatoio dell’autostima.

Il gruppo di Inzaghi viene dal 19mo scudetto, a differenza del Milan sa già come vincere e come lottare per vincere. Eppure le montagne russe vissute in questa stagione sembrano aver convinto molti che l’unico obbiettivo meritorio di ogni attenzione sia la seconda stella, e chi se ne frega della Champions e della Coppa Italia, vissute quasi come inciampi fastidiosi.

L’Inter non viene da una lunga serie di vittorie, ha vinto il titolo lo scorso anno e la Supercoppa a gennaio, primi trofei dopo oltre 10 anni di astinenza. C’è la possibilità di proseguire il ciclo, occasione irrinunciabile per alzare l’asticella del prestigio e della visibilità internazionale, carburante formidabile sia in ottica di valorizzazione del brand per una eventuale cessione societaria sia come appeal per l’arrivo di giocatori di statura.

Inutile girarci intorno, il derby di stasera avrà comunque ripercussioni sul finale di stagione, fisiche e umorali. Chi vince navigherà sulle ali dell’entusiasmo, la sconfitta scaricherebbe sul finale di campionato aspettative ancor più pesanti da gestire con tutte le difficoltà e le polemiche del caso ma il processo  di crescita passa anche da giocare queste partite in queste condizioni piuttosto che vederle in televisione.

L’Inter ha la possibilità di portare a casa un piccolo grande triplete nazionale nel 2022. Non succederà ma se dovesse succedere dopo aver perso Conte, Eriksen, Lukaku e Hakimi sarebbe la risposta più eclatante a chi ha parlato per mesi solo di debiti, di libri in tribunale, della bacchetta magica di Ibra e di Allegri che da solo vale 154 punti.

Discorso diverso è la gestione intelligente della rosa da parte di mister Inzaghi per evitare di spremere energie preziose.  Gosens, D’Ambrosio, Darmian, Sanchez offrono alternative valide ai titolarissimi che in questi ultimi mesi hanno tirato la carretta e anche il Correa visto a Spezia può ambire ad un ruolo importante nel derby.

Per il resto niente avventure, niente esperimenti, alla Roma si inizia a pensare da domani.


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