Inter, la sentenza Lukaku è un oltraggio , fate qualcosa di interista!

di Mario Spolverini, pubblicato il: 22/04/2023

Curva bianconera riaperta, Lukaku squalifica confermata. Basterebbero queste sei parole per raccontare quanto sia surreale la situazione del calcio italiano. Qui non c’erano procedure o codicilli da rispettare come nei processi plusvalenze o stipendi, qui l’unica cosa da far prevalere era il buon senso.

Obbiettivo fallito, miseramente, come al solito.  Nelle prossime ore Abodi, Gravina e compagnia bella ci parleranno delle cinque semifinaliste italiane, ci faranno lezioni su come combattere il razzismo,  mentre i media di tutto il mondo ci stanno già ridendo dietro ancora una volta. Ne hanno tutto il diritto.

La reazione della società è questa:  “FC Internazionale sente il dovere di rinnovare la vicinanza ed il sostegno al proprio calciatore e manifesta il grande dispiacere nel prendere atto che la vittima è diventata l’unico colpevole”.

E’questione di dignità

Dispiacere? Neanche sdegno, dispiacere…Quando l’Inter era l’Inter, qualche decennio fa, Angelo Moratti non esitò a mandare in campo la Primavera per protesta contro fatti molto meno gravi delle offese razziste che hanno colpito Lukaku. C’era in ballo qualcosa di più di uno scudetto, la dignità del club.  Altri tempi, altri Presidenti… Ovviamente chiedere oggi di fare altrettanto sarebbe fuori dalla realtà, l’Inter incorrerebbe in squalifiche pesanti, il danno economico sarebbe enorme, nessuno può permetterselo.

Ma c’è sempre una via di mezzo da poter imboccare per far capire alle istituzioni del calcio ed al mondo intero che l’Inter non ci sta.

Altrimenti è inutile sciacquarsi la bocca coi “fratelli del mondo” se alla prima occasione si lasciano passare senza fare una piega razzismo e offese deliranti. Così facendo i valori di inclusione diventano meri slogan con i quali imbellettarsi di fronte ai tifosi, parole vuote da sacrificare sull’altare del business.

Ancora oggi è  questione di dignità. Come lo era quando si perdevano gli scudetti indirizzati dalle schede svizzere, come lo è  quando si fanno mercati con i parametri zero ma senza sbagliare i bilanci.

Almeno la squadra

Qualcuno dia un segnale, se non la società almeno la squadra. Un gesto simbolico o poco più che esprima l’indignazione, un nastro sulla maglia, un segno nero sulla faccia dei giocatori, quello che volete ma fate qualcosa di interista!

Servirà a qualcosa? In concreto no, negli stadi non cambierebbe niente, gli insulti razzisti torneranno ancora, le mamme degli imbecilli sono sempre incinte, l’Italia e il calcio italiano sono questi, prendere o lasciare.

Ma servirebbe ad urlare che l’Inter è diversa, che se ne fotte delle liturgie di congreghe dedite soprattutto a difendere la loro poltrona e i loro privilegi.

Servirebbe per dare un segnale di unità di intenti tra la società e i tifosi increduli per l’ingiustizia subita.

Servirebbe per riaffermare una volta di più che la dignità dell’Inter, la sua storia, l’orgoglio della sua gente valgono più di una squalifica.

E scusate se è poco…


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