Il Generale Marotta e il soldato Squinzi

di NO name Falcucci, pubblicato il: 21/06/2016

Beppe Marotta è sempre di più il padre padrone del calcio italiano o almeno è quello che lui crede. Deliri di onnipotenza che confermano ancora di più il tanto osannato stile Juve di moggiana memoria.

Ultima trovata del direttore generale della Juventus è quella di impedire a suon di dichiarazioni il passaggio del gioiello del Sassuolo Berardi all’Inter. La motivazione è  tipica di un gangstar movie: “Caro Berardi, tu ti rifiuti di giocare per la Juve? e allora resterai al Sassuolo a vita”. Infatti Berardi aveva più volte espresso la volontà di non giocare per il club bianconero seppur tra la stessa Juve e il Sassuolo ci sia un patto, assolutamente non scritto, di una prelazione del calciatore. Nessun contratto, solo un opzione che si sa nel calcio conta meno che zero. Berardi, tifosissimo dell’Inter, ha ricevuto un’offerta quasi irrinunciabile dal club nerazzurro di 3 mln di euro l’anno per cinque anni, mentre alla società del milanista Squinzi, una cifra superiore ai 25 mln. Milanista Squinzi non a caso. Il presidente del Sassuolo avrebbe giurato a se stesso di non vendere mai Berardi agli “odiati” cugini tanto da obbedire da buon “soldato” al Generale Marotta.

Le dichiarazioni di Marotta di oggi sono un segno della deriva che ha preso il calcio italiano: “Berardi non va all’Inter”. Un dirigente che si permette di bloccare un’operazione per un giocatore non suo è una cosa che riporta indietro con la memoria ad un passato che tutti noi credevamo dimenticato. Domenico Berardi vorrebbe a tutti i costi giocare nell’Inter ma il suo parere conta niente anzi, non permetterti mai più di snobbare la Juventus e il suo Generale. Obbedisci.


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