Il campionato non puzza più, merito (o colpa) anche dell’Inter

di Mario Spolverini, pubblicato il: 11/11/2022

Dopo questo turno infrasettimanale siamo tutti più felici.

L’Inter ha ripreso confidenza con la vittoria dopo la stecca di Torino. Con le squadre della parte destra della classifica i ragazzi non perdono un colpo, appena si cambia lato sono gli altri che non perdono una battuta contro l’Inter. Tutte sconfitte in trasferta dice mister Inzaghi ma va bene così (insomma, mica tanto).

Ma soprattutto tutti oggi ci spiegano che  c’è da gioire perché il campionato ha ritrovato la sua serenità, il suo candore, la sua verginità profanati da un gol annullato a Milik per l’assenza di una telecamera, dalla mancata espulsione di Dimarco a Firenze, dalla punizione regalata dal sig.Colombo a Lautaro a spese del Bologna.

Mica era rigore…

Finalmente il campionato torna a profumare come la pelle di un neonato ed è tutto merito dell’arbitro Di Bello che non fischia il rigore per il Verona sull’intervento di braccio di Danilo. Giustamente, perché lungi da noi pensare che il braccio del brasiliano sia lontano dal corpo e ne allarghi il volume. Magari il capitano bianconero stava pensando di accarezzare il pastore maremmano del cognato, oppure stava salutando un parente in partenza per il Mozambico o forse stava solo  mandando a quel paese un tifoso del Verona lì vicino. Tutti casi non punibili con il rigore secondo il regolamento, neanche con il VAR.

Solo gli interisti più incazzosi continuano a vedere un fallo da rigore clamoroso, altro che i rigorini alla De Ligt. Ma si sa quella è gente ombrosa, maldisposta, sospettosa, lamentosa, sono loro che fomentano le polemiche

Gaudeamus igitur e chi se ne frega dei sei gol dell’Inter, della decima vittoria consecutiva del Napoli, del Milan che fa un punto in due partite, dell’Atalanta che perde a Lecce schierando mezza squadra perché domenica prossima a Bergamo Gasperini ritrova i suoi fantasmi.

Festeggiare è d’obbligo

Festeggiamo coi fuochi artificiali e i botti, finalmente  il campionato riscopre la sua protagonista principale. Quella Juventus colpita dalla sorte e dagli infortuni ai suoi top player mentre gli altri hanno avuto l’infermeria vuota da mesi, quella uscita  dalla Champions ingiustamente dopo aver dato spettacolo in tutte le partite del girone. E meno male che è andata in Europa League altrimenti quale club italiano avrebbe avuto aspirazioni di vittoria?  Quella Juve  che ha regalato al calcio italiano due talenti come Miretti e Fagioli che già valgono 187 milioni ciascuno e sono destinati a riportare il calcio italiano ai massimi splendori non appena Mancini si deciderà a chiamarli, quella Juve che con la trasparenza dei suoi bilanci dà lezioni a tutti, sono le Procure della Repubblica a non capire una mazza.

Facciamo banchetti con tanto di orchestrina perché finalmente Chirico e Zampini possono tornare a sorridere, adesso potranno smettere di parlare di campionato falsato, le loro lacrime hanno tolto il sonno a milioni di tifosi preoccupati dalla loro frustrazione.

Esultiamo, perché se dopo il mondiale che non interessa nessuno  il campionato tornerà ad essere avvincente (mica lo schifo di adesso)  sarà solo grazie alla Juve.

La grande colpa dell’Inter

E che nessuno si permetta di obbiettare qualcosa, altrimenti Gazzetta, Dazn, Sky e compagnia bella che ci stanno a fare? Sono o non sono loro che devono aprire i nostri occhi dalle tenebre dell’ignoranza e del pregiudizio?

La colpa di questo andazzo è anche dell’Inter. Se una settimana fa a Torino i ragazzi di Inzaghi avessero messo in campo un minimo di cinismo oggi non saremmo qua a leggere e a scrivere di queste cose.

Guardiamo avanti, portiamo a casa la pagnotta da Bergamo poi per un mese e mezzo avremo tutto il tempo di pensare al Napoli ed al Porto. Ovviamente rosicando parecchio perché il Nantes poteva toccare anche a noi. Quando si dice la fortuna…


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