EDITORIALE – Sfortunati e mazziati, ma quanto masochismo

di Andrea Decorato, pubblicato il: 17/10/2016

 

Editoriale sulla sconfitta interna dell’Inter con il Cagliari

Cari lettori, pubblichiamo oggi un editoriale, ma non ci focalizzeremo, come potrete immaginare, solo sul risultato indegno con cui la squadra (se così si può chiamare) è uscita dal Meazza.

Il primo tempo è stato impeccabile: l’unica macchia è stato quel rigore tirato da Icardi con le infradito. Per carità, non cerchiamo attenuanti per il capitano dell’Inter (che vi piaccia o no, porta quella fascia), ma la colpa per quell’errore la diamo in parte alle pressioni che ha ricevuto. Ci eravamo illusi con Joao Mario, poi Lionel Messi si è impossessato del corpo del giovane Melchiorri e abbiamo accumulato l’ennesima figura da cioccolatai. 11 punti, -10 dalla Juve, con la netta incapacità di sfruttare lo svarione del Napoli. Anche il Milan ci guarda dall’alto verso il basso: ne hanno ben ragione i cugini, sono secondi e hanno 5 punti in più e, sebbene abbiano un organico da zona retrocessione, fanno gruppo e vanno avanti con le (poche) risorse che hanno. E vincono, sono così dannatamente concreti. Chapeau. A proposito di concretezza: virtù che manca a questa squadra. Possesso palla, tiri, cross, angoli a non finire, però facciamo fatica a buttarla dentro. Ora: l’anno scorso eravamo cinici, un tiro, un gol e tutti contenti con la sfilza di 1-0 che ci ha tenuto in testa alla classifica fino a Natale, con la naturale conseguenza che, con l’arrivo di Gennaio e Febbraio, le magagne sono tutte emerse in tempo zero. E dunque, noi vogliamo sperare che, essendo solo all’ottava giornata,  la squadra migliori sotto questo punto di vista, dopo un po’ di rodaggio. Se iniziassimo a sfruttare un terzo delle occasioni che creiamo, riusciremmo a vincere le partite con punteggi rotondi. Speriamo dunque sia solo questione di tempo.

Capitolo Curva Nord. È mai possibile che, se non ci pensano giocatori e dirigenza, ci deve essere qualcun altro (in questo caso la tifoseria) debba affossare la squadra? Ma insomma, che tempismo per insultare Icardi. Alla fine, con una rosa che farebbe invidia anche a Napoli e Roma, se andiamo avanti su questa strada non andremo in Champions League, ma non perché non siamo competitivi, no, perché siamo degli inguaribili masochisti. E quelli che chiedono a Icardi di togliersi la fascia da capitano sono gli stessi che meritano di vedere Ranocchia con quella fascia, e quelli che chiedono una sua cessione meritano l’attacco Rocchi – Alvarez – Livaja stagione 2012/2013 (lo ricordiamo per chi ha la memoria corta e sputa nel piatto in cui mangia).

Dunque, cari tifosi, pensatela come volete sulla vicenda: ma tenete presente che, senza Icardi, questa Inter non va nemmeno in bagno da sola. Urgono rinforzi in mediana e un Candreva in formato Nazionale, e un po’ di sfortuna in meno. Ma ci rialzeremo. Dobbiamo rialzarci.

Ultima nota a margine su chi chiede l’esonero di De Boer: provate a capire che sta cercando di dare un’impronta di gioco alla squadra per dominare le partite, e ci sta riuscendo, nonostante i risultati non gli sorridano. Sappiamo che per l’interista medio lo sforzo di dare del tempo a un tecnico rivoluzionario è troppo alto, ma chiunque la pensa così apra un vocabolario e cerchi alla voce “pazienza”. Ne varrà la pena, e piantiamola di sognare il Cholo. Abbiamo Frank e ci teniamo Frank. In alternativa, fate uno squillo a Zaccheroni e Guidolin: dovrebbero essere liberi.

#AMALA


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