EDITORIALE – Ma l’Europa League è una partitella d’allenamento?

di Andrea Decorato, pubblicato il: 30/09/2016

Editoriale sulla sconfitta di ieri con lo Sparta Praga

Cari lettori, oggi pubblichiamo un editoriale su una brutta sconfitta, di cui nemmeno vi farà piacere parlare. Sappiamo benissimo di essere già noi i primi a voler evitare questo argomento, ma siamo costretti.

Ultimamente stiamo osservando particolarmente le prestazioni dell’Inter in campo internazionale e siamo giunti a una conclusione: ai nerazzurri, dell’Europa League, importa meno di zero. È palese. Non è possibile subire due gol come quelli iniziali dei cechi, non è possibile vedere così tanta scarsità di impegno, non è possibile assistere a una sconfitta ancora più vergognosa di quella casalinga con l’Hapoel Beer Sheva.

È vero che stanno scendendo in campo le riserve, ma sono giocatori validissimi, tenuti ai margini in campionato appositamente per esprimersi al meglio in Europa League. E allora, se a De Boer non importa nulla di correre su tre fronti, lo faccia presente e faccia di tutto affinché, se si abbandona subito l’obiettivo Europa League, perlomeno ci si impegni in campionato per portare a casa questo tanto agognato terzo posto.

Terzo posto che passa inevitabilmente da Roma, che ha ben figurato in questo turno e che tanti grattacapi potrà dare a questa difesa così messa male. Ma si sa: se l’Inter è pazza come si dice, Domenica ci fa tornare il sorriso e ci fa capire che le partite infrasettimanali non sono altro che degli allenamenti superflui. Con buona pace di noi tifosi, che aspiriamo a vincerle tutte, sempre.

AMALA


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