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Editoriale – Lasciate lavorare l’allenatore che i giocatori sostengono

Editoriale sulla vittoria con il Torino e sulla situazione-allenatore

Cari lettori, come da consuetudine pubblichiamo un editoriale sull’ultima partita dell’Inter, ma questa volta non vogliamo concentrarci sul match in sé, quanto invece sulla condizione dell’allenatore.

Che Frank De Boer sia stato al centro di una tempesta di dimensioni esagerate è sotto gli occhi di tutti, soprattutto perché la prova con l’Atalanta non ha rubato l’occhio per la sua spettacolarità e per l’ennesima sconfitta. Oggi erano tutti là, pronti ad attendere l’olandese per un’altra gogna, magari l’ultima, la definitiva, quella decisiva per il suo esonero. E invece il buon Frank ha messo in campo una formazione che ha dominato la gara in lungo e in largo, quasi giocando a una sola porta, con ben 16 tiri totali (10 fuori e 6 indirizzati verso i pali difesi da Joe Hart). Il gioco e l’atteggiamento giusto si vedono, sono evidenti: manca quel pizzico di fortuna in più per portare a casa la partita. Fortuna unita a concretezza, che ancora latita nelle conclusioni dei nerazzurri.

Una squadra così e un allenatore così non possono solo ringraziare Icardi per la vittoria, perché non sarebbe corretto attribuire una vittoria così netta (per la superiorità espressa in campo) a un solo giocatore. I suoi uomini lo sanno e lo hanno sostenuto, ora manca il giusto apporto dalla società dopo le parole di Thohir, ma Frank De Boer non può e non deve rischiare la panchina. Deve poter lavorare liberamente e con la dovuta calma, dato che il primo disastro è stato fatto dalla società con la chiamata arrivata a metà Agosto.

Il nostro messaggio è rivolto ai tifosi che chiedevano (e chiedono) la testa di un tecnico che sta cercando solo di fare il suo lavoro e di portare una parvenza di gioco all’Inter. Ma si sa, dalla tifoseria nerazzurra non ci si può aspettare molto: qua, se non si cambia allenatore ogni tre partite, non si è mai contenti. Che stupida la società, che stupido De Boer: una massa di incompetenti. A questi basterebbe aprire un po’ di gruppi Facebook sull’Inter per trovare le soluzioni a tutti i problemi, con tutti i dirigenti e gli allenatori da tastiera che possiamo annoverare.

Poche chiacchiere e lasciamo il giusto tempo a chi, con molta umiltà, vuole mostrarci un calcio diverso da quello a cui siamo abituati, magari facendoci divertire, oltre che vincere con il dominio del match. Poi, se proprio non vogliamo guardare al di là del nostro naso, fuori lui e dentro Pioli e Guidolin. A voi la scelta, ma non lamentiamoci se anche l’anno prossimo la Champions la vediamo in tv: siamo un popolo di Maurizio Zamparini, cosa pretendiamo? Non certo un progetto serio e a lungo termine, se continuiamo con questo atteggiamento Morattiano da metà anni Novanta.

#AMALA