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Mihajlovic, il cordoglio dell’Inter per la scomparsa della leggenda Sinisa

Tifosi Inter Bandierone
Mihajlovic, la notizia della morte a soli 53 anni dell’ex allenatore del Bologna e prima ancora giocatore nerazzurro ha sconvolto il mondo del calcio.
Sui social sono migliaia i tifosi che stanno porgendo il loro cordoglio per la scomparsa di un uomo che ha conquistato tutti sul campo e fuori.
Tra le varie società calcistiche che hanno rilasciato dei comunicati c’è anche la società nerazzurra.
Questo il comunicato pubblicato sul sito ufficiale inter.it.
FC Internazionale Milano, il suo presidente Steven Zhang, il Vice President Javier Zanetti, gli Amministratori Delegati Alessandro Antonello e Giuseppe Marotta, l’allenatore Simone Inzaghi e il suo staff, i calciatori e tutto il mondo Inter, si uniscono al cordoglio per la scomparsa di Sinisa Mihajlovic e, nel ricordarlo, abbracciano i suoi familiari.”
 

Mihajlovic, il cordoglio dell’Inter per la morte di Sinisa. 

La nota continua con un ricordo emozionante dell’ex interista.
Non si è mai pronti a salutare un compagno di viaggio. Sembra che il tempo sia stato troppo poco, già svanito, solo un ricordo. Salutare per sempre Sinisa Mihajlovic è difficile per tante ragioni. È doloroso, ingiusto, profondamente malinconico.”La società nerazzurra ha voluto ricordare il suo passato da avversario e da uomo dell’Inter, prima da calciatore e poi da vice allenatore.

Prima avversario in campo, poi nerazzurro, da giocatore e da vice allenatore. Poi di nuovo di fronte, sulle panchine rivali. Sempre fedele a se stesso: nella grinta e nell’atteggiamento, nella fierezza e nella serietà. Il numero 10 dei difensori. Prestanza fisica, sapienza tattica e un piede sinistro benedetto: raramente sui campi da calcio si è visto un mancino così potente, così preciso. Re dei calci piazzati, autore di gol bellissimi, anche con la maglia nerazzurra.

Quando arrivò a 35 anni all’Inter mise subito le cose in chiaro, fin dalla prima conferenza stampa: “Sono qui per giocare e per vincere. Ho ancora qualcosa dentro e posso darlo all’Inter”. Fu di parola. Due stagioni, uno Scudetto, due Coppe Italia. Una, marchiata con una punizione all’incrocio in finale, a San Siro. Da urlo. 43 partite e 6 gol, tutti, ovviamente, su calcio da fermo. Meraviglie da ricordare, una a una

Poi l’esperienza sulla panchina nerazzurra, vice al fianco del suo grande amico Roberto Mancini. Presenza fondamentale: due anni, due Scudetti e la Supercoppa Italiana. Vittorie belle, vittorie indelebili. Un segno importante nella storia nerazzurra, prima di intraprendere la carriera di allenatore.”

Tra le virtù di Sinisa la personalità, la fierezza e la schiettezza sono quelle che lo hanno reso unico nel mondo del calcio.

Il comunicato dell’Inter lo sottolinea cos: “Personalità e sicurezza trasmesse ai suoi calciatori, lottatore in campo e fuori, quando ha dovuto intraprendere la sfida più difficile e importante, quella contro la malattia. Affrontata alla Sinisa: la voglia di vivere, di lottare. “Ho fatto a pugni con la Leucemia”, diceva. Perché l’ha combattuta con fierezza, tornando ad allenare, svelando anche un lato che per anni ha sempre nascosto: “Ho imparato a piangere: vedere un uomo duro che piange, fa tenerezza”.

il comunicato si conclude con “Sinisa fino in fondo. Con un messaggio che ha raggiunto e resterà nel cuore di tutti gli appassionati di calcio. Sport e vita.

L’Inter, nell’abbracciare la sua famiglia in questo momento tristissimo, lo ricorda con immenso affetto e amicizia.

Ciao Sinisa!”