I 75 anni di una leggenda
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1 I 75 anni di una leggenda di nome Mazzola2 Dalla voce di Sandro , icona nerazzurra anni’703 8 Dicembre 1966, Coppa Campioni: Vasas – Inter4 51 anni dopo, l’emozione è sempre vivaI 75 anni di una leggenda di nome Mazzola
8 Novembre 1942, una data qualunque? No. 75 anni dopo, Sandro Mazzola rievoca epiche vittorie e rilascia ancora interviste ai maggiori quotidiani sportivi.
«Ma se mi chiedete
quale gol mi emozionò di più fu
quello segnato al Vasas a Budapest
in Coppa Campioni nel
1966″
Dalla voce di Sandro , icona nerazzurra anni’70
Quella sopra è una dichiarazione che negli anni ho sentito e letto molto frequentemente, quasi sempre, quando ad un campione del calcio (che fu) viene chiesto di riesumare i suoi ricordi più emozionanti di una carriera iniziata in sordina, e finita tra i lustrini.
Avevo 15 anni, allora, e Sandro Mazzola era già per me un totem sacro.
E come già da qualche anno, seguivo con passione crescente quelle maglie nerazzurre, seduto su uno sgabello accanto al mio fedele Denny, un quattrozampe capace di abbaiare ad ogni problema video come quello che all’epoca veniva definito “effetto neve”, quasi a protestare contro le interruzioni sui collegamenti in Eurovisione.
La tv in bianco e nero, sul primo dei due canali Rai di allora, trasmetteva la telecronaca di uno storico giornalista sportivo, Nicolò Carosio, da Budapest.
8 Dicembre 1966, Coppa Campioni: Vasas – Inter
Quando il “baffo” Mazzola iniziò quella danza nei dintorni della porta del Vasas, sentivo il cuore accelerare il ritmo, e la mente che mi suggeriva di urlare come fossi allo stadio. Mio padre, a 2 metri da me, poco sanguigno e molto neutrale, seguiva con il suo stile distaccato l’azione ma, ad un certo punto, lo sento sbottare: “ma porc… ma, allora …eddai….e tiraaaa…!” Incredulo anche lui da tale apparente titubanza del baffo nerazzurro, conclude quando vede la palla nel sacco: “e quanto ci voleva… sembrava che non ne avesse voglia, invece li ha fatti fessi tutti”.
Io, invece, seppellivo con il mio urlo quel cronista compassato esattamente agli antipodi rispetto agli esagerati sudamericani del goolassoooooo.
Un flebile commento (“tiro..gol”), quasi stesse commentando una partita a scacchi, descriveva uno dei più memorabili goal della storia dell’Inter, che poi andava a conquistare a Vienna il primo titolo di Campione d’Europa.
51 anni dopo, l’emozione è sempre viva
A distanza di 51 anni, quella scena, quel commento, quello sfuocato monitor che mostrava capitan Picchi e la sua truppa, con le magliette neroazzurre che apparivano nero-grige, alzare al cielo la coppa dalle grandi orecchie, è sempre viva e indelebile nella mente e nel cuore.
Grazie ancora Sandro Mazzola, grande baffo, di tutte le emozioni che con quella maglia nero-grigia sapevi regalarci, e questi 75 anni possano diventare ancora di più, accompagnando la mia generazione fino all’ultimo respiro, nel nome e nella storia di coloro che videro nascere un mito.