Stranezze nel calcio: i cartellini a cui nessuno vorrebbe credere
Stranezze nel calcio, i cartellini
Si dice spesso che gli arbitri spesso decidono l’andamento di una partita con un cartellino giallo o rosso che condizionano il modo di giocare di tutti. L’arbitro si sa ha anche il potere di mutare con i suoi gesti azioni all’apparenza innocue di un momento di gioco.
Questo quanto successo a Marco Verratti nella partita vinta a Nantes dal PSG. Un ovvio retropassaggio di testa del calciatore al proprio portiere è finito per essere sanzionato dal direttore di gara con l’ammonizione. Una decisione strana visto che il passaggio di testa come retropassaggio è consentito. Il regolamento prevede però la sanzione qualora tale gesto compiuto dal giocatore sia palesemente volontario e volto ad irridere avversari e direttore di gara. Verratti infatti non pressato dagli avversari invece di usare i piedi si accascia per colpire il pallone col capo.
Altri cartellini strani
Sempre a Parigi a fare le spese del cartellino pazzo è stato Cavani, buttato fuori per il gesto della mitraglia, probabilmente in Francia vietato (si è salvato Batistuta a non giocare in Ligue 1). In Catania-Inter a subire due gialli in un minuto è stato Muntari, ora nuovo giocatore del Pescara.
Non nuovo a fatti particolarmente strani Paul Gascoigne che ai Rangers contro l’Hibernian viene ammonito per aver mostrato il cartellino giallo all’arbitro Dougie Smith, ma anche Adam Lindin Ljungkvist si iscrive alla classifica dei cartellini strani per aver petato addosso a giocatore avversario nella sfida tra Pershagens SK-Jarna SK.
Nella classifica non mancano Fontolan, reo di aver dato un calcio al suo compagno di squadra Rutolo, durante un Atalanta-Genoa, e l’attaccante Violani in Riolo Terme-Ponticelli in cui il calciatore festante dopo un gol ha rotto il vetro della panchina con una testata