Milito: ”Leonardo era l’ideale, su un mio ritorno ed Icardi dico…”

di Alex Buccino, pubblicato il: 07/11/2016

Venerdì per Diego Milito sara’ la sua ultima volta con la maglia del Racing Avellaneda e saluterà il calcio giocato.

Per la sua ultima gara ci saranno molti suoi compagni, eroi del Triplete, ed e’ lo stesso Principe a confermarlo ai microfoni di La Repubblica: “Zanetti, Samuel, Burdisso, Cordoba e Toldo vengono sicuro. Con Mourinho ho parlato, ma la vedo dura.  Noi argentini siamo così, non dimentichiamo mai le nostre radici e a fine carriera cerchiamo di tornare dove abbiamo iniziato a giocare”.

L’ex attaccante interista poi parla del momento attuale dei nerazzurri.

 Come si esce da una crisi come quella dei nerazzurri?
«Soltanto insieme, restando uniti. E non parlo solo dello spogliatoio, ma di tutto l’ambiente: club, tifosi, dirigenti. L’Inter si rialzerà, è solo questione di tempo. In fondo Inter e Racing si somigliano, i loro tifosi sono passionali, conoscono la sofferenza».
Frank de Boer era l’uomo adatto per riaprire un ciclo?
«È un ottimo allenatore, come lo era Mancini. Purtroppo non ha ottenuto risultati immediati e, quando mancano i risultati, il primo a pagare è sempre il tecnico. Ma lui è molto preparato. E l’Inter ha grandi giocatori. Il fatto è che ogni ciclo ha bisogno del suo tempo».

Tra questi giocatori e voi del Triplete c’è però una differenza ancora abissale…
«Fare paragoni col passato non è bello, né giusto. Ogni gruppo ha la propria impronta e il nostro era eccezionale, ma per arrivare dove siamo arrivati c’è voluta pazienza. Tempo e pazienza».

Un casting per la panchina. Quale sarebbe stata la scelta migliore secondo lei?
«Leonardo. Lo conosco, avrebbe avuto le qualità per gestire lo spogliatoio e le relazioni con la dirigenza in un momento così delicato».
Che opinione ha dell’Inter nell’era post Moratti?
«Ho fiducia in persone come Javier Zanetti e Piero Ausilio, conoscono bene l’ambiente e rappresentano i veri valori dell’Inter. È logico che una figura come quella di Moratti sia difficile da sostituire, impossibile direi. La sua è una storia di amore per il club, quando parliamo di Moratti, parliamo di Inter».

Milito dirigente al fianco di Zanetti, ci ha mai pensato?
«Mai dire mai nel calcio. Sono sempre in contatto con Javier e con l’Inter, club che amo. Oggi non è fattibile, ma non posso chiudere le porte al futuro. Tutto è possibile, in fondo».

Poi Milito parla di Mauro Icardi, sempre piu’ importante per quest’Inter con i suoi gol.

Centravanti e capitano: Icardi ha carisma e qualità per essere una bandiera?
«Ho sempre detto che è un buon giocatore, con grandi margini di miglioramento. Ha già fatto gol importanti, darà grandi soddisfazioni alla squadra».

A proposito di Icardi. Vita pubblica e privata: quali sono i limiti da rispettare?
«Non esistono strade giuste o sbagliate. E i giocatori vanno giudicati, prima di tutto, per quel che fanno in campo».
Mazzarri aveva consigliato a Icardi di prendere esempio da lei e da Zanetti…
«Io ho sempre preferito mantenere un profilo basso. Ognuno è libero di scegliere il proprio cammino, ma stando attento a non danneggiare l’immagine del proprio club».

Alcune pagine dell‘autobiografia di Icardi hanno riacceso gli attriti con la curva.
«Non ha fatto la scelta migliore. Mai andare contro i tifosi: hanno sempre ragione. Appoggiano la squadra ovunque, bisogna rispettarli».

Crede che nell’Argentina sia arrivato il momento di Icardi?
«Per quello che sta facendo, sì: merita la nazionale. Ma è anche vero che in Argentina il tema delle convocazioni è sempre complicato. Lo dico perchè l’ho vissuto in prima persona».
Icardi al Napoli: sarebbe stato o sarà un affare possibile?
«Oggi tutto è possibile: a me, comunque, piace il senso di appartenenza e pensare che esistano ancora le bandiere».

Pronostico sulla Serie A?
«Higuain è straordinario, e con lui, la Juve rimane un passo avanti rispetto a tutte le altre squadre».

 


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