Inter, ora sembri la Lazio di Inzaghi. Da De Vrij a Correa: l’11 nerazzurro

di Candido Baldini, pubblicato il: 25/08/2021

INTER – Sabato pomeriggio, in occasione del match contro il Genoa terminato con il risultato di 4 a 0, si è avuto modo di intravedere il gioco di Inzaghi. La mano del mister infatti inizia a emergere in maniera importante, ed il gioco, pur basandosi sullo stesso modulo utilizzato da Conte, è radicalmente diverso rispetto a quello del predecessore. Molto più offensivo, con un pressing più alto e con maggiore libertà concessa ai giocatori d'attacco. Attacco da poco arricchito dall'arrivo di Correa, che conosce a memoria il gioco del mister.

Inzaghi, appunto. Se si tiene a mente l'idea di calcio che il più giovane dei fratelli Inzaghi ha espresso a Roma si capisce ancora di più il valore del recente nuovo acquisto. Partendo con ordine si deve iniziare a considerare la difesa. Lì alla Lazio, così come all'Inter, era necessario un centrale capace di difendere quanto di impostare. Ed in questo senso De Vrij offre molto di più rispetto a quanto faceva Acerbi. Se il centrale è quasi un centrocampista, i due difensori spesso salgono a fare i terzini, allargandosi. Skriniar e Bastoni da questo punto di vista sono delle autentiche garanzie.

Gli esterni nel 3-5-2 sono essenziali: Perisic ed il nuovo arrivato Dumfries daranno una spinta offensiva molto importante. L'olandese in particolare è stato un'espressa richiesta di Inzaghi, che ha individuato in lui l'erede di Hakimi. A centrocampo Brozovic è il prototipo di regista che vuole l'allenatore. Abile in fase difensiva e superiore a Leiva in fase di impostazione. Il croato ha anche buone capacità balistiche, e si concede ogni tanto anche qualche gol. Calhanoglu sarà invece il Luis Alberto, ossia il giocatore che dovrà verticalizzare e sfornare assist a ripetizione. Il turco dovrà inoltre sarà incaricato di calciare le punizioni. Per quanto riguarda le marcature, del resto, ha già iniziato a buttarla dentro dalla prima gara.

C'è di più. La mezz'ala di qualità sarà spesso chiamata ad abbassarsi in fase di primo possesso così da affiancarsi al regista, e condividerne il compito di impostazioneBarella sarà invece essenziale nel pressing, anche se rispetto a Milinkovic Savic ha meno centimetri, e non sarà quindi lui la soluzione per i rinvii dal fondo, quando il portiere non giocherà la palla bassa.

Compito che potrebbe spettare a Dzeko, che unisce ai centimetri una grande tecnica. Lautaro ancora non si è visto in questa nuova Inter, ma sembra essere l'attaccante ideale per Inzaghi, che predilige le punte di movimento (come Immobile). Insomma, il mister si trova praticamente ad allenare una versione superiore della squadra che ha guidato negli ultimi 5 anni. L'unico giocatore a mancare era proprio una seconda punta capace di saltare l'uomo e dare velocità ed imprevidibilità alla manovra, fornendo gol e assist. Sanchez sarebbe stato l'ideale, ma la carta d'identità e le condizioni fisiche gli impediscono di essere una risorsa. Correa è quindi il giocatore che mancava, quello che serviva. L'autentico upgrade che consentirà alla squadra di cambiare passo. Un giocatore con le sue caratteristiche infatti si sposa in maniera incredibile con un gioco in cui, come detto, agli attaccanti viene lasciata molto libertà di movimento. 


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