Inter, Conte al bivio. Dal Trap a Lippi il passo è breve

di Raffaele Garinella, pubblicato il: 11/12/2020

Scudetto e coppa Italia. L’uno o l’altra, o magari entrambe. Sfumato l’obiettivo Champions League, all’Inter non restano che le competizioni nazionali. Da vincere, senza girarci attorno. Conte ha due squadre a disposizione. Qualcuno è di troppo e a gennaio preparerà armi e bagagli per dirigersi altrove. Il tecnico salentino è a un bivio, crocevia fondamentale per indirizzare la stagione verso la gloria o verso l'oblio. Se da un lato potrebbe entrare nella storia nerazzurra dalla porta varcata dal Trap, dall'altro ecco palesarsi il fantasma di Lippi. 

Trapattoni da ex juventino conquistò lo scudetto dei record, una coppa Uefa ed una supercoppa italiana. L'esperienza di Lippi fu ricca solo di cocenti delusioni. Conte parla di percorso di crescita, di risultati che arriveranno. Vorremmo vedere, anche perché con questa rosa l'impresa sarebbe proprio quella di portare a casa una valigia colma di rimpianti. Una meravigliosa impresa fallimentare. Nessuno vuole questo, sia ben chiaro. L'augurio del popolo nerazzurro è che Conte vinca insieme all'Inter. Con la Champions prematuramente archiviata, non c'è tempo per piangere sul latte versato. Bisognerà tempestivamente voltare pagina. 

 

A cominciare dalla trasferta di Cagliari contro un avversario ostico. Una partita da vincere ad ogni costo senza pensare al Napoli e al big match di mercoledì prossimo. Conte prenda in considerazione anche il famoso e segreto piano B. Ammesso che realmente esista perché le sensazioni provate durante la partita contro lo Shakhtar lasciavano presagire ben altro. Cambi qualcosa nell’assetto tattico. Senza fantasia la squadra avrà pur recuperato le antiche certezze, ma è prevedibile e facilmente contrastabile. Soprattutto quando i muscoli non girano. È tempo di rispolverare la classe anestetizzata in panchina e rendere la squadra molto più imprevedibile. Del 3-5-2 contiano tutti conoscono vita, morte e miracoli. E, sinceramente, non è un bel vedere. 

Conte è padrone del proprio destino. La società – almeno fino a giugno – è con lui. Il futuro che scriverà in nerazzurro lo condurrà al tormento o all'estasi. O emulerà il Trap, o seguirà il destino di Lippi. Varchi la porta giusta. 


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