Il 2022 dell’Inter: obiettivi, sogni e speranze dei nerazzurri per il nuovo anno

di Antonio Russo, pubblicato il: 01/01/2022

L’anno appena trascorso è stato probabilmente uno tra quelli più interisti di sempre: prima lo scudetto che finalmente ha permesso all’Italia di liberarsi dell’egemonia decennale bianconera, poi il film horror estivo in cui gli interisti hanno dovuto assistere con angoscia alle partenze di Antonio Conte, Achraf Hakimi e Romelu Lukaku, per non parlare del malore di Christian Eriksen durante l’Europeo. Poi, quando tutto sembrava perduto, ecco la rinascita autunnale, guidata da Simone Inzaghi e dal suo calcio spettacolo che sta incantando il mondo intero. Un 2021 pazzo dunque (un 2021 da Inter), ma adesso cosa è lecito attendersi dai nerazzurri nel 2022? Quali sono gli obiettivi di questo gruppo che vuole continuare a stupire?

Ovviamente, il primo obiettivo di questa squadra non può che essere lo scudetto, che quest’anno significherebbe cucire sul petto la seconda stella ed entrare di diritto nella storia del calcio italiano. Un traguardo ambizioso, e una rapida occhiata alla classifica potrebbe far pensare che sia tutto sommato il minimo per i detentori del titolo, ma chiunque abbia seguito l’evoluzione della squadra sa bene che non è così. Media e addetti ai lavori davano l’Inter per spacciata ad agosto, pensando che le perdite estive fossero troppo marcate per mantenere la squadra ad alti livelli, e anche la lotta alla zona Champions sembrava quasi utopica.

Eppure, così come la leggendaria fenice che risorge dalle sue stesse ceneri, anche l’armata nerazzurra è rinata dalle macerie estive, compattandosi e diventato il rullo compressore odierno, guidato dall’albero maestro del bel gioco di Inzaghi. Oggi tutti la danno per favorita, ma è molto probabile che al primo passo falso tornino a considerare questa squadra la brutta copia di quella dell’anno scorso. Chi segue l’Inter però conosce la verità: quella nerazzurra è una squadra bella ed esperta, piena di talento e voglia di vincere, ma anche con qualche difetto strutturale che la rende umana e quindi incline ai passi falsi. Non sorprende dunque che anche la dirigenza si sia tenuta ben lontana dal dichiarare obiettivi altisonanti, pur riconoscendo in questo gruppo le potenzialità per confermarsi al vertice. Nessun obbligo, nessun obiettivo minimo dunque, a guidare questa squadra è solo il sogno di fare qualcosa di straordinario.

Ah, e non dimentichiamoci della Champions League. Dopo undici anni, finalmente i colori del cielo e della notte torneranno a brillare tra le squadre più forti d’Europa, in quei palcoscenici dove sognare è la parola chiave. A differenza del campionato, qui nessuno si sognerebbe di porre richieste altisonanti ai nerazzurri, e forse il vero obiettivo sarà quello di capire la nostra attuale caratura se confrontata con quella delle migliori. Combattere contro i migliori per meglio comprendere la nostra forza e i nostri limiti, così da capire cosa migliorare per dire la nostra anche nell’Olimpo del calcio.


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