Da Conte a Conte: l’uomo che ha disegnato l’ultimo decennio del calcio italiano

di Antonio Russo, pubblicato il: 02/05/2021

Nella giornata più bella, che sancisce la vittoria dell’Inter dello scudetto 2020/2021, sembra doveroso destinare qualche riga all’uomo che, più di chiunque altro, ha reso questo sogno possibile: Antonio Conte. Il tecnico leccese, ancora una volta, è riuscito a rendere vincente una squadra che da tanto, troppo tempo, aveva dimenticato come arrivare alla vittoria.

Probabilmente il suo più grande merito è proprio questo, cioè la capacità di inculcare nella testa di tutte le sue squadre la volontà di spingersi oltre i propri i limiti. Parlando poi del campionato italiano, è giusto evidenziare come l’ultimo decennio sia stato praticamente creato dall’attuale tecnico dell’Inter.

Nella stagione 2011/2012, prese una Juventus allo sbando e, apparentemente, priva di giocatori adatti per puntare alle prime posizioni della classifica. Conte non solo è riuscito a portare alla vittoria una squadra che tutti davano per morta, ma è riuscito soprattutto a educare i suoi giocatori, instillando in ognuno di loro la voglia e la fame per puntare sempre in alto. Negli anni i bianconeri si sono confermati ai vertici della Serie A; sicuramente parte del merito va alla forza della squadra costruita dalla dirigenza, ma loro avevano anche qualcosa che le altre squadre non possedevano: la mentalità, il vero lascito di Conte ai suoi giocatori, ciò che poi ha permesso alla squadra di spingersi sempre oltre i propri limiti.

Approdato all’Inter nell’estate del 2019, l’allenatore pugliese ha iniziato subito a plasmare le menti (prima ancora del corpo) dei suoi nuovi giocatori, quasi tutti poveri di vittorie in carriera. La squadra nerazzurra è andata vicina alla vittoria già l’anno scorso, ma solo in questa stagione si è visto il vero “effetto Conte”: la maturità in campo dell’Inter non ha avuto eguali in Serie A, segnale di un gruppo che sa quello che deve fare e che è disposto a tutto pur di riuscirci.

Il decennio è giunto al termine, e l’uomo che dieci anni fa ha creato un mostro goloso di scudetti, adesso sembra averne creato un altro, questa volta a tinte neroblu. Questa Inter ha ancora fame, e difficilmente si fermerà proprio adesso che ha assaporato per la prima volta la vittoria. E poi, con in panchina un allenatore mai sazio di titoli, il destino è già scritto.


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