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Inter, Marotta a tutto tondo: le parole sul rinnovo. E sugli interessi per Taremi e Nandez…

Giuseppe Marotta Inter

Inter, Marotta parla a tutto tondo. Prima dell’inizio della complicatissima sfida di Champions League contro il Benfica, l’amministratore delegato nerazzurro, Beppe Marotta, ha parlato ai microfoni di Mediaset Infinity di tanti temi, a partire dalla sfida, fino ad arrivare al mercato. Ecco le parole di Marotta.

Sul rischio di prendere la partita sottogamba: “No, perché siamo l’Inter, sappiamo che siamo chiamati a rispondere sempre nel migliore dei modi. Inzaghi deve gestire il gruppo alle prese con tanti impegni, tra club e nazionale. Il turnover è normale e saggio, Avremo una squadra inedita, 8/11 nuovi. Inzaghi deve gestire dal punto di vista psico-fisico, dall’altra per i ragazzi nuovi sarà un’esperienza”.

Sull’eventuale introito e gli interessi per Taremi e Nandez: “Sarebbe un’analisi riduttiva, quello che conta è la tutela del patrimonio tecnico, sappiamo di tanti giocatori infortunati, la percentuale è cresciuta del 15% in Serie A. Non si può immaginare di fare il mercato su una vittoria di Champions, abbiamo una squadra all’altezza e andremo avanti così. Quella di Nandez è una fake news, disconosciamo le dichiarazioni dell’agente”.

Su chi dice che la squadra ha avuto poco coraggio domenica scorsa: “Rispondo che il coraggio è un valore importante per i vincenti e noi ce l’abbiamo. Pii bisogna anche adeguarsi all’atteggiamento tattico della Juve, sempre pronta a ripartire in caso di nostro errore. Sicuramente credo che questa squadra non debba avere delle critiche da questo punto visita, quanto invece quando perdi i punti con le piccole. Pareggiare a Torino è un risultato positivo, la prestazione è stata al di sopra della sufficienza”.

Su Cuadrado in panchina: “E’ reduce da un lungo infortunio al tendine che non è facile da gestire. In via precauzionale l’allenatore ha preferito non schierarlo, nel corso della gara avrà magari la possibilità di entrare”.

Sul rinnovo e il rapporto con gli altri dirigenti: “Innanzitutto, il gioco del calcio è basato anche sulla squadra costruita fuori dal campo. Io ne ho costruita una che merita un plauso, ho la possibilità di avere due colleghi con cui ho creato grande sintonia e senso di responsabilità. Siamo persone mature, che si rispettano, sono contento di lavorare con loro. per quanto riguarda il contratto, devo dire che ho sempre avuto lunghi periodi anche alla Juve e alla Samp. Se arrivo alla fine del contratto, farei l’ad dell’Inter per nove anni. Avrei 70 anni, è giusto anche guardare altrove”.