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Acerbi-Inter, il difensore si confessa: dagli inizi fino ai compagni nerazzurri. E sulla finale di Champions…

Acerbi-Inter, il difensore si confessa. Una delle certezze della squadra di Inzaghi è sicuramente Francesco Acerbi. Il difensore ex Lazio si è rivelato un elemento di sicuro affidamento e di grande esperienza al centro della retroguardia nerazzurra. Intervistato da “Che fatica la vita da bomber”, il difensore ha parlato di molti aspetti della sua carriera. Ecco le parole di Asllani.

Sugli inizi di carriera: “Giocavo da centrocampista-attaccante, facevo 20 gol a campionato, bellissimo. Poi sono andato a Pavia e il calcio è tornato ad essere una passione dopo la malattia, prima era un po’ un lavoro. Fu Roberto Clerici a spostarmi da attaccante a difensore: all’età di 7-8 anni andai a Brescia, mi presero come attaccante, al primo allenamento mi disse: “Vai dietro che è meglio”. Grande persona”.

Su Asllani: “Farà piacere incontrarlo all’Europeo, è un ottimo giocatore. Deve migliorare e crescere, è giovanissimo e ha tutte le qualità per fare la sua carriera. Ha potenzialità importanti, dipende da lui. Il momento più bello della mia carriera? Aver avuto la fortuna, dopo la malattia, di essere tornato a quello che mi piace fare, a grandi livelli”.

Sugli attaccanti più difficili da marcare: “La top 5 degli attaccanti più forti che ho marcato? Parto con Cristiano Ronaldo, poi dico Thuram e Lautaro: Thuram protegge la palla bene, porta in giro 3-4 avversari alla volta, se prende palla non lo riprendi. Lo vedo, non riescono a prendergli palla, anche gente forte fisicamente quanto lui, mi ha impressionato tantissimo. Lautaro è un giocatore che lotta, è forte davanti alla porta, ha tiro, ha fame, ha anche l’assit, ha tutto. Sono due giocatori completi. Poi metto Ibrahimovic, ha tutto anche lui. Dico Haaland in seconda posizione: fortissimo, grande fisicità, grande velocità, in area è un animale, ha fame. Al primo posto metto Higuain, uno dei più forti che c’è: aveva tutto da 10, forza, esplosività, tiro, destro e sinistro, non sbagliava un passaggio, aveva il tempo giusto in area, al volo era fortissimo. Per me è il più forte che sia stato in Italia”.

Sui difensori a cui si ispira: “Nesta o Cannavaro? Nesta perchè sono cresciuto con lui, era il mio prototipo di difensore. Materazzi o Samuel? Due animali, ma dico Samuel. Puyol o Sergio Ramos? Puyol, uno dei più forti. Scalvini o Buongiorno? In questo momento Buongiorno. Bastoni o Acerbi? Darmian! 5 giocatori da scegliere per una partita a calcetto? Dimarco, Barella, Bastoni, io, Mkhitaryan e Thuram. Allenatore? Conte l’ho avuto due anni prima dell’Europeo, con Mancini l’Europeo l’ho vinto, qunidi dico Mancini. Inzaghi o Allegri? Inzaghi perchè mi fa giocare! Allegri l’ho avuto al Milan, era già tanto che ho fatto quelle poche partite, ero da appendere, non mi sarei neanche convocato”.

Sulla sconfitta in Champions e il compagno più simpatico: “Dopo quanto tempo ho smaltito la delusione per la finale di Champions League persa? Il giorno dopo. Quando perdi c’è sempre da pensare “si poteva fare questo, si poteva fare quello”. Alla fine sono tutte esperienze che fai. Il giorno dopo, ma anche in quelli successivi, ti fai un esame di coscienza, vedi cosa potevi fare e riparti. Se vinco qualcosa riparto il giorno dopo, festeggio ma riparto. Il compagno più “pazzo” all’Inter? Barella, mi fa ridere, è un bravissimo ragazzo. Anche Dimarco, sono “stupidi”… Sono simpatici, gli voglio bene”.

Poi, qualche battuta su qualche giocatore della Serie A: “L’attaccante più rognoso da marcare in questa Serie A? Zapata è uno di quelli, Giroud… Hanno fisicità, sono forti, ma tutti ti mettono in difficoltà se non stai attento. Il compagno di squadra più sottovalutato? Io! Dico Darmian. Campo più difficile dove giocare? Napoli, ma anche Torino, sono campi dove vinci poco, pesanti. Quanto è dura marcare Lautaro in allenamento? Ce l’ho sempre con me!”.