ID – Cucchi in esclusiva: l’Inter, lo Scudetto, quell’unico problema

di Federico Rocca, pubblicato il: 23/02/2022

Con un finale di stagione che si preannuncia molto combattuto, i tifosi nerazzurri si interrogano sul momento difficile dell'Inter e sulla volata scudetto. Interdipendenza.net ne ha parlato con Riccardo Cucchi, giornalista e storico radiocronista sportivo. 

Lei è uno dei giornalisti più presenti sui social con le sue riflessioni sempre puntuali sul calcio e non solo. A suo avviso i social stanno dando una mano al calcio, oppure la piazza informatica serve più che altro come luogo per regolamenti di conti tra tifosi di sponde diverse?

“Suppongo che i social non siano poi così diversi dalla realtà che viviamo quotidianamente, quella vera non virtuale. All’interno di un social, proprio come all’interno di una piazza, possiamo incontrare di tutto: persone perbene, che accettano il dialogo, e persone che invece non sentono ragioni, portate alla rissa, che mancano di rispetto all’interlocutore. Credo però sia un ottimo strumento per raggiungere le persone, soprattutto quelle che normalmente nella nostra vita quotidiana non avremmo l’opportunità di contattare. Va utilizzato bene, con educazione, con gentilezza, portando avanti le proprie opinioni scambiandosele nel rispetto del pensiero degli altri.”

Il giornalismo sportivo mira sempre più ad aspetti che poco hanno a che fare con il campo. Gossip, wags, le ville di un giocatore o gli eccessi di questi ultimi. Lei ritiene che sia il modo obbligato per mantenere le vendite ed i click oppure è un segnale di decadimento della professione?

“Credo che si ricorra al gossip perchè si è convinti di poter vendere di più. Io non credo sia così: dietro questo atteggiamento c’è una sottovalutazione dell’intelligenza degli utenti. Credo ci sia bisogno invece di un’informazione obiettiva, sana, che sia di livello altro. Sono convinto che questo tipo di scelta pagherebbe, la televisione generalista a volte propone questo tipo di contenuto che a volte funziona, altre volte molto meno. Non sono così sicuro che la gente preferisca questo tipo di informazione ad una sana, coerente ed obiettiva che ci faccia tutti quanti crescere culturalmente”

Veniamo al calcio vero: l'Inter sembra aver smarrito le proprie certezze di due mesi fa. Problema di tenuta fisica o mentale visto il calendario folle degli ultimi 40 giorni?

“Penso sia un’inevitabile pausa, nell’arco di una stagione così lunga è inevitabile che non si possa avere un rendimento sempre uguale sul piano fisico e mentale. Credo non sia un problema da un punto di vista tecnico per l’Inter, secondo me è una squadra attrezzata in maniera straordinaria per portare a compimento una stagione importante; i risultati si sono visti sul campo, ma anche sotto il profilo del gioco. L’Inter è stata fortunata, perché in questo momento di pausa, che ci sta, pare che anche le altre abbiano rallentato soprattutto in quest’ultima giornata di campionato. Non credo che ci sia da preoccuparsi, l’Inter ha una squadra ben strutturata, un allenatore che ha capito perfettamente cosa fare per valorizzare gli elementi a disposizione e soprattutto che non si è messo a battere i pugni dopo le partenze di campioni come Hakimi e Lukaku. L’unico problema vero in questo momento è Lautaro, che non sta segnando come ci si aspetterebbe da un campione come lui; sono sicuro però che tornerà al gol molto presto.”

Lei conosce bene Inzaghi per aver allenato la sua Lazio fino allo scorso anno. A suo giudizio sconta anche lui l'impatto di trovarsi per la prima volta a lottare davvero per lo scudetto?

“Credo che Inzaghi sia stato una straordinaria sorpresa alla Lazio, arrivando tra le altre cose sulla panchina dei biancocelesti quasi per caso nella vicenda Bielsa. Nei 5 anni alla Lazio è cresciuto tantissimo, probabilmente se vogliamo dirla tutta questa crescita non è stata compresa fino in fondo dalla dirigenza della Lazio. A Milano è arrivato preceduto da diffidenza, ed è normale perché l’Inter veniva dallo scudetto di Conte che certamente è più blasonato di lui, mi pare che però abbia fatto molto bene; è riuscito a non far pesare le assenze, valorizzando il gruppo. Oggi l’Inter gioca un calcio corale e più leggero, molto diverso dagli anni scorsi. A me ricorda, con le dovute differenze, quello di Klopp. Inzaghi ha fatto bene e continuerà a farlo fino alla fine della stagione.”

Dopo i risultati dell'ultimo turno parte un nuovo campionato di 13 partite. Se lo giocheranno tre squadre, tutte con molti pregi e difetti. A suo avviso c'è una favorita o alla fine avrà la meglio chi riuscirà a nascondere meglio i problemi?

“Sinceramente, ero convinto fin dall’inizio che questo sarebbe stato un campionato molto aperto e combattuto. Ne mancano 13 e tutto può succedere, l’Inter è la più attrezzata sotto diversi punti di vista, ma non credo che sia scontato arrivare fino in fondo perché ha due avversari diversamente forti, soprattutto se dovesse calare il rendimento in questa fase finale. Il Milan probabilmente ha dei limiti tecnici a volte, ma ha grande temperamento come ha dimostrato nel derby; forse ancora di più bisogna temere il Napoli, perché Spalletti ha saputo rispolverare il DNA che i partenopei hanno fin dai tempi di Sarri, e che fa del Napoli una squadra vivace, offensiva e veloce capace di fraseggi moderni con delle individualità molto forti. Tredici partite sono tante e ogni partita è un’insidia; vincerà la più brava, non la più forte.”

La Lazio nonostante mille problemi e polemiche è a soli 4 punti dal quarto posto.  C'è spazio per il sogno Champions?

“Secondo me si, anche se è davvero molto difficile. I concorrenti sono tanti e il livello molto alto, dovrebbe scavalcare Atalanta e Juventus. Sarri però sta però lentamente cambiando l’anima di questa squadra; in Italia abbiamo poca pazienza, è il nostro limite. Il centrocampo resta uno dei migliori, in attacco c’è Immobile affiancato da Zaccagni e Pedro. In pochi sottolineano un fatto: la Lazio ha il secondo miglior attacco del campionato, dietro solamente all’Inter. Il problema è il reparto difensivo, troppi gol presi e in Italia a maggior ragione non puoi permettertelo. Con i giusti acquisti, soprattutto in difesa e un vice Immobile, la Lazio può crescere veramente tanto.“

Ringraziamo Riccardo Cucchi per la disponibilità. 


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