Esclusiva – Lazio-Inter: lo ‘stile’ di Cucchi: “Vorrei solo applausi per Inzaghi”

di Davide Currenti, pubblicato il: 15/10/2021

“Quando Simone Inzaghi entrerà in campo, vorrei tanto che il pubblico lo applaudisse. Io lo farò”.

A parlare, in esclusiva per InterDipendenza, è Riccardo Cucchi: storico giornalista e radiocronista di Rai Sport. Domani (sabato 16 ottobre) sarà il giorno di Lazio-Inter, big match dell'ottava giornata di campionato di Serie A. E per Cucchi sarà una partita ‘speciale’.

Per Simone Inzaghi sarà il ritorno all’Olimpico, lo stadio che l'ha visto protagonista prima da giocatore e poi da allenatore. Che ricordi ha?

Da calciatore uno indelebile perché ero al microfono quando lui realizzò il quarto gol personale in Champions League contro il Marsiglia, record assoluto per quanto riguarda la Lazio. Inzaghi è stato un calciatore che i tifosi hanno amato. Per quanto riguarda l’Inzaghi-allenatore: ho ben presente i cinque anni nei quali fu bravissimo a sfruttare al massimo le qualità del suo organico ed ottenere risultati importanti. Non dimentichiamoci nel momento in cui la Juventus dominava la scena italiana, l'unica squadra che è riuscita a vincere qualcosa, Coppa Italia e Supercoppa, è stata la Lazio.

Domani sarà anche Sarri contro Inzaghi: due filosofie di calcio differenti, capaci di dare spettacolo. Quale potrebbe essere un dettaglio che potrebbe fare la differenza?

Innanzitutto Inzaghi conosce bene la Lazio. Questo è un problema serio per Sarri perché i biancocelesti che scenderanno in campo, con forse una o due eccezioni, sono ragazzi che Inzaghi ha allenato per cinque anni. Li conosce tutti. Conosce le qualità, i pregi e i limiti. Da questo punto di vista sono convinto che Inzaghi abbia preparato l'Inter proprio in funzione dell'avversario. Per quanto riguarda Sarri, il più grande errore che è stato commesso dalla critica, forse anche dai tifosi, è stato quello di cercare nella sua Lazio il Napoli che allenò anni fa. È sbagliato per due ragioni. La prima: quel Napoli non si riprodurrà mai. Tanto è vero che non si è riproposto neanche nelle esperienze successive di Sarri perché i giocatori che aveva a disposizione, a Napoli, avevano caratteristiche tecniche molto diverse dai ‘successivi’. Credo sia arrivato il momento di capire quale Lazio di Sarri sarà. Ci vorrà un po' di tempo per comprenderlo.

La Lazio col dubbio Immobile, l’Inter (probabilmente) senza Correa. Quale delle due squadre ha la coperta più corta in attacco?

La Lazio. Ma non per responsabilità di Immobile, semplicemente per una questione di alternative a Immobile. L'Inter ha una rosa di attaccanti molto importante. E' vero che mancano, tra virgolette, i 30 gol di Lukaku , questo tesoretto che, bene o male, garantiva in ogni stagione, ma è altrettanto vero che Sanchez quando sarà disponibile, Lautaro, Dzeko, lo stesso Correa quando avrà preso le misure all'Inter, abbiano tutti un potenziale gol molto alto. Probabilmente la giusta miscelazione che Inzaghi prima o poi troverà, consentirà all'Inter di avere credo, più o meno, lo stesso risultato in termini di reti.

Tanti campioni in campo: chi toglierebbe all'Inter?

Bella domanda. Io, più che togliere all'Inter, vorrei che tornasse alla Lazio De Vrij. È un calciatore che, da laziale, ho amato moltissimo e devo dire che la sua partenza mi ha ferito molto da un punto di vista di appassionato di calcio della Lazio. È un giocatore straordinario e lo invidio all'Inter, come invidio la coppia di centrali che secondo me è tra le più forti del campionato: De Vrij e Skriniar. Confesso che quando era in corso il mondiale brasiliano, quando si capiva che Lazio avrebbe acquistato De Vrij, io lo vedevo giocare con la maglia dell’Olanda e mi sembrava davvero straordinario, incredibile che un giocatore di questo spessore fosse stato 'pescato' dai biancocelesti. De Vrij l'ho amato moltissimo, lo so che i tifosi laziali sono arrabbiati con lui per l'uscita di scena. Probabilmente verrà fischiato, ne sono certo. Detto questo, io lo considero tecnicamente uno dei migliori difensori in assoluto.

Per Lei sarà una partita 'speciale': la sua Lazio contro i nerazzurri, club che ha nel cuore, ricordando lo splendido striscione della curva nord alla sua ultima radiocronaca. È una partita diversa dalle altre?

È diversa perché quello striscione è e sarà indimenticabile per me. Ringrazierò per tutta la vita la curva Nord dell’Inter per le meravigliose emozioni che ho vissuto grazie alla squadra di Mourinho nell’incredibile anno del Triplete. Le ho vissute tutte al microfono. Ma ricordo anche da appassionato di calcio, tifoso della Lazio, la straordinaria Inter di Angelo Moratti che appariva nelle prime televisioni che entravano nelle case italiane, che andava in giro per l'Europa a conquistare trofei: un'Inter indimenticabile. L'Inter è una squadra che ho avuto sempre particolarmente cara. Per fortuna, siamo gemellati, siamo amici. Naturalmente, domani tiferò Lazio ma se dovesse essere diverso il risultato, se dovesse sorridere all'Inter, soffrirò sicuramente meno. Mi auguro che sia una gran bella partita e che ci si possa divertire. E vorrei anche, io lo farò, che quando Inzaghi entrerà in campo per la prima volta da allenatore dell'Inter, non più della Lazio, io vorrei tanto che il pubblico lo applaudisse. È impossibile dimenticare l'Inzaghino calciatore e l’Inzaghino allenatore, 20 anni vissuti alla Lazio con un affetto nella squadra e nei colori riconosciuto da tutti. Credo che sia giusto che Inzaghi riceva l'applauso, poi durante la partita è giusto che la Lazio cerchi di batterlo.


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