Mercato Inter, Casadei sacrificio necessario purchè non sia una fregatura

di Mario Spolverini, pubblicato il: 16/08/2022

(Mercato Inter) Il passaggio di Cesarei Casadei al Chelsea è ormai cosa fatta.

Un altro giovane che se ne va prima di aver avuto l’occasione per dimostrare il suo valore in nerazzurro, come Zaniolo tre anni fa. Questa la reazione di molti tifosi, più per paura che per convinzione reale.

Paura di vedere esplodere altrove un altro gioiello della cantera nerazzurra, paura che i 20 milioni circa che i Blues pagheranno bonus compresi si rivelino tra poco tempo un’inezia rispetto al valore del ragazzo.

Paure giustificate intendiamoci, ma rigiriamo il discorso.

Quanti di loro sarebbero stati davvero felici nel vedere Casadei esordire al posto di Calhanoglu o Barella magari fin da domenica prossima? Quanti di loro conoscono davvero il livello di maturità tecnica di Casadei? Il passaggio dalla Primavera alla prima squadra è un salto triplo senza protezione, magari il ragazzo avrebbe denunciato qualche passaggio a vuoto nelle prime apparizioni. Davvero convinti che tutti sarebbero stati disposti ad attenderlo?

Uovo oggi o gallina domani?

Se il Chelsea mette sul tavolo 20 milioni per un giovanotto con zero minuti i prima squadra vuol dire che ha chiare le sue enormi potenzialità.  Più che giusto, poi però bisogna dare risposta ad un altro interrogativo: nelle logiche della società le cessioni di Pinamonti e Casadei dovrebbero  verosimilmente servire ad evitare la cessione di un big, Skriniar o Dumfries.

Dunque ci teniamo Casadei con il rischio che tra 10 giorni Zhang si faccia ingolosire dall’offerta last minute per uno dei due? Allora si che scoppierebbe il finimondo.  La coperta è corta, lo sappiamo, se si tira da una parte si scopre dall’altra.

Bastoni non si tocca, Skriniar men che meno, Lautaro figuriamoci… Siamo tutti d’accordo, ma anche quest’anno, complici le difficoltà di Suning (oltre a Digitalbits),  Marotta e Ausilio sono costretti a fare le nozze coi fichi secchi.

E dunque come la mettiamo? L’uovo oggi o la gallina domani? Oppure qualcuno pensa di vendere la Pinetina, la curva Nord o il Museo di San Siro per allestire un gruppo in grado competere in Italia per la seconda stella, per non sfigurare in Champions e per rispettare al contempo le richieste della proprietà?

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Penultima osservazione: capisco anch’io che sarebbe stato meglio cedere Gagliardini, Lazaro e Dalbert ma volere l’impossibile perché accada resta solo una bella frase di qualche filosofo antico.

Ultima osservazione: una volta partito Casadei incrociamo le dita fino al 1 settembre. Qualcuno scommette 10 euro che da dopo domani non si torni a parlare lo stesso di cessione un big?

Conoscendo i nostri polli io no. In quel caso,  visto che per il tesoretto di 60 milioni  c’è tempo fino a giugno 2023 (così dicono i ben informati) , si potrebbe  ragionevolmente parlare di una fregatura bella, buona e colossale. E fregare la passione dei tifosi non è mai una bella idea, anche se sei cinese e pensi di essere il pulcino più furbo della chiocciata…


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