Inter, a San Siro è nata una stellina

di Mario Spolverini, pubblicato il: 24/12/2023

Il panettone ripieno di 4 punti di vantaggio sulla concorrenza è una leccornia, quello di Cannavacciuolo può aspettare.
Cotto e mangiato dai 73 mila influencer sugli spalti, quelli veri, quelli che pagano per metterci la faccia e abitano in un attico chiamato San Siro di circa 60 mila mq, in quelli da 800 mq tipo Ferragni noi ci teniamo le scope.

La stellina dal cielo

Non neghiamolo, prima del match c’era apprensione per la prima senza Lautaro, senza Dumfries e Dimarco e dopo l’inciampo con il Bologna
Tensione salita dopo la coppiola di errori di Arnautovic sotto porta nel primo tempo, qualcuno iniziava a smoccolare in austriaco
Poi dal cielo di Natale è caduta una stellina. Oddio non proprio piccola, un marcantonio di quasi due metri, tetesco di Cermania e treccine che al Meazza non si vedevano dai tempi di Taribo West. Bisseck ci ha messo poco a chiarire le cose: difesa attenta e spinta continua lucida sulla fascia, palle sradicate dai piedi avversari. E visto che anche Thuram soffriva la mancanza del capitano come una fidanzatina abbandonata, Bisteccone Bisseck si è messo in proprio.
Prima la traversa con un gesto tecnico di valore assoluto, poi l’inzuccata per sbloccare il pareggio. Il protagonista meno atteso ha portato la sorpresa più bella, altro che Babbo Natale, altro che darlo in prestito come qualche testata riportava. Il ragazzo ha tutto per diventare una bellissima realtà interista, soprattutto la personalità, la sfrontatezza tipica dei giovani che se ne fregano di tutto e di tutti. Non sarà sempre così, arriveranno alti e bassi ma le qualità ci sono, basta farlo lavorare, farlo crescere, dargli fiducia anche in futuro.

Il presepe nerazzurro

Nel frattempo Arnautovic continuava la sua discussione con il gol, si è visto chiaramente che i compagni lo cercavano per mandarlo a rete, Mkhitaryan (altra prova da professore di calcio la sua) ci ha provato almeno tre volte a lanciarlo in profondità anche privandosi di un paio di tiri che con il suo piedino potevano rivelarsi fatali.Visto che non era aria, Marko ha pensato bene di rovesciare il tavolo. Il suo tacco per mettere Barella solo di fronte a Falcone per il secondo gol è stato un lampo di luce, un pezzo della stella cometa caduta sul Meazza.
Poi il “bambinello” si è seduto felice in mezzo al campo, aveva timbrato la sua prova (più che discreta nel complesso) con una genialata, i suoi pastorelli nerazzurri sono andati a festeggiare lui prima di Barella.
Un presepe interista vero e proprio, mancava solo “tu scendi dalle stelle”…
Bello vedere un gruppo così, bello pensare che ad un gruppo così nessun traguardo sia vietato.

Brindisi finale

Un raggio di luce natalizia se lo è messo in tasca anche Acerbi. In mezzo all’ennesima partita perfetta il suo intervento mentre stava cadendo per rubare palla e tempo a Piccoli lanciato a rete è un capolavoro di coraggio, esperienza, tempismo, forse anche più bello del tacco di Arnautovic. San Siro lo ha ripagato con un boato degno di un gol.

Tutto bello, tutto bene quel che finisce bene. Adesso sotto con tortellini, capponi, tonnellate di pesce e dolciumi vari. Chi ad agosto scorso avesse previsto un Natale da capolista a +4, con il Napoli e il Milan già dispersi, con la migliore difesa europea, con 44 punti in 17 partite (nel 2006-7 furono 45 ma si giocava quasi da soli) alzi la mano.
Per lui un brindisi in più.


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