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Roma, come si cambia | Un pilastro con Ranieri, un esubero con Gasperini: deve andare via

Claudio Ranieri e Gian Piero Gasperini

Claudio Ranieri e Gian Piero Gasperini, passato e presente della Roma - X - interdipendenza.net

Il nuovo ciclo tecnico della Roma porta cambiamenti anche a livello di giocatori. Un pilastro di Ranieri non serve a Gasperini.

Il vento del cambiamento soffia forte a Trigoria. Si sapeva certo, ma un conto è pensarlo, un altro è viverlo. Da Ranieri a Gasperini, il passaggio non è breve per una Roma che ha chiuso cinque operazioni in entrata, ma potrebbe mutare forma anche considerando chi c’era già in giallorosso, ma non è detto che resti.

L’era di Claudio Ranieri, contraddistinta da un pragmatismo solido e da una ricerca costante di equilibrio, ha lasciato spazio alla visione più dinamica, aggressiva e, per certi versi, rivoluzionaria del tecnico di Grugliasco. Non si tratta solo di un cambio di nome in panchina; è una vera e propria virata strategica che inciderà profondamente sulle gerarchie e sui destini dei singoli giallorossi.

La Roma di Ranieri era una squadra che faceva della solidità difensiva e della disciplina tattica i suoi pilastri. Un 4-4-2 spesso roccioso, a volte un 4-2-3-1 con esterni bloccati, che privilegiava la fase di non possesso e le ripartenze veloci. Ogni giocatore aveva un compito ben definito, spesso orientato a garantire compattezza e a coprire gli spazi.

Questo approccio, seppure a volte meno spettacolare, garantiva affidabilità e un rendimento costante, permettendo ad alcuni elementi di trovare la loro dimensione ideale e di diventare, di fatto, inamovibili nello scacchiere tattico.

Con Gasperini, invece, la musica cambia radicalmente. Il suo 3-4-2-1, o le sue varianti, è un inno all’intensità, all’aggressione uomo su uomo a tutto campo e alla partecipazione corale alla manovra. Ogni elemento è chiamato a un lavoro fisico e tattico estenuante, completamente diverso dal recente passato.

Le certezze diventano dubbi

Il diverso mercato tra presente e passato è un fattore sì da considerare, ma l’impatto maggiore si percepirà sugli interpreti già presenti in rosa. Alcuni giocatori che sotto Ranieri rappresentavano certezze assolute, per la loro capacità di interpretare un ruolo specifico o per la loro affidabilità tattica in un sistema più bloccato, potrebbero ora trovarsi di fronte a un bivio.

La richiesta di un’intensità differente, la necessità di coprire porzioni di campo maggiori e di partecipare attivamente a entrambe le fasi con la stessa veemenza, potrebbe ridimensionare il loro ruolo. Altri potrebbero diventare esuberi, quindi soggetti a cessioni.

Zeki Celik
Zeki Celik, difensore della Roma – lapresse – interdipendenza.net

Di caso in caso

Ranieri ha cercato in tutti i modi di rigenerare Lorenzo Pellegrini, Gasperini per esempio sembra averlo scaricato. Ma c’è un altro caso all’orizzonte, quello di Zeki Çelik, terzino destro che sotto la gestione di Claudio Ranieri era diventato un titolare inamovibile, un punto fermo della difesa romanista. Già, era.

Il terzino turco non sta convincendo Gasperini in questa fase di pre-seaso, il che vuol dire che ci sono delle riflessioni in corso nella dirigenza giallorossa con il mercato aperto: Celik non è inamovibile, è arrivato Ghilardi, due indizi non faranno una prova, ma se arriva un’offerta, la Roma la prenderà fortemente in considerazione.