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Inter, l’ambasciatore scaricato da Conte: Spalletti lo paragonò a CR7

La Gazzetta dello Sport, in edicola stamane, dedica spazio all’addio ormai imminente di Ivan Perisic all’Inter. Il croato, infatti, saluta…

La Gazzetta dello Sport, in edicola stamane, dedica spazio all'addio ormai imminente di Ivan Perisic all'Inter. Il croato, infatti, saluta Milano per approdare al Bayern Monaco, con i nerazzurri hanno trovato un accordo per un prestito oneroso (5 milioni) con diritto di riscatto fissato a 25. Venerdì in tarda serata è arrivata la fumata bianca tra i due club.

PERISIC E QUELLA FRASE DI SPALLETTI – Nell’estate 2018 era diventato “ambasciatore nerazzurro nel grande corteggiamento a Luka Modric, il sogno interista del mercato 2018. La sua importanza nel progetto tecnico di Luciano Spalletti non è mai stata messa in discussione, e forse neanche la sua leadership.E il tecnico toscano si spinse anche oltre, caricando il croato di una ulteriore responsabilità: «Perisic è la nostra risposta all’arrivo di Ronaldo alla Juve. Per caratteristiche fisiche è l’unico in Italia che ha quella forza lì».

Sei mesi dopo, nel gennaio 2019, Perisic si presentò in sede per chiedere la cessione. Per molti fu un fulmine a ciel sereno, ma anche la prova che qualcosa nello spogliatoio nerazzurro si era irrimediabilmente rotto”. Conte lo ha sin da subito scaricato perché non idoneo al prototipo di giocatore ideale di esterno tutta fascia nel 3-5-2, indicando come unico ruolo possibile quello di seconda punta, non così propenso alle caratteristiche del croato.