Simoni: “Inter fu la mia gioia più grande. Iuliano-Ronaldo? Dietro quell’errore c’era altro”

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1 L’ex Inter si racconta1.1 Su Donadoni e Pioli1.2 Complimenti a Pioli1.3 Sulle proprietà straniereL’ex Inter si racconta

Luigi Simoni, che in panchina con l’Inter conquistò la Coppa Uefa, ha concesso una lunga intervista ai microfoni del Resto del Carlino. Oggetto della conversazione la partita tra Bologna e Inter di domenica, il suo passato in nerazzurro e un giudizio sull’Inter di Pioli.

Simoni parla della sua fede calcistica: “Essendo nato a Crevalcore, da ragazzo speravo di arrivare a giocare nel Bologna. Poi andò in modo strano e finii alla Fiorentina. Mio padre era un tifosissimo del Bologna, mi portò a vedere una partita contro il grande Torino, era il 1948. Vinse il Bologna 1 a 0 con un gol di Cappello. Poi ci fu la tragedia di Superga, e da allora ho sempre tifato per il Torino”

L’Inter? “L’Inter per me fu la gioia più grande. Vincemmo la Uefa, arrivammo secondi nel campionato del 1998 nel modo che ancora tutti ricordano. Ma soprattutto avevo a disposizione un gruppo di giocatori e campioni fantastici, anche sul piano umano, è stata la squadra più facile da allenare nella mia carriera”

L’ex tecnico nerazzurro parla del famoso episodio Iuliano-Ronaldo: “Cerco di non sporcare con le cose negative i bellisimi ricordi che ho, anche se a me quella decisione è costata tantissimo. Pazienza”

E sugli arbitri di oggi racconta: “Capisco la rabbia di questi giorni di Inter e Bologna nei confronti degli arbitri. Nel nostro caso, poi, dopo qualche anno, si scoprì che quell’errore aveva un’identità precisa, che dietro c’era altro, non solo lo sbaglio di un singolo. L’arbitro ha un compito difficile ma a volte basterebbe che fossero meno egoisti e presuntuosi. Se Ceccarini quel giorno, alla fine, avesse detto che aveva fischiato in quel modo perchè aveva visto così, sarebbe stato tutto diverso. Invece pretese di difendere l’indifendibile, non come Fabbri che invece ha parlato con Donadoni, domenica, dopo la partita. L’unico modo che conosco è quello di sdrammatizzare un po’. Ma capisco chi perde la calma, io in 62 anni di calcio ne ho viste tante, ma come quel fallo su Ronaldo, mai”

Su Donadoni e Pioli

“Mi somigliano per modi? E’ Vero, sono d’accordo, mi ci rivedo molto. DOnadoni mi piace perchè con lui le squadre assumono subito una fisionomia precisa. Gli ultimi risultati e le sconfitte mi hanno fatto tornare a guardare la classifica che non leggevo più, ma i punti di vantaggio sono ancora tanti”

Complimenti a Pioli

“Ha avuto il merito di dire cose che in quel momento sembravano incredibili sul valore della sua rosa, far capire ai giocatori quanto credesse in loro. Ha avuto ragione lui, io dopo aver visto l’Inter con De Boer non pensavo che i singoli fossero così bravi”

Sulle proprietà straniere

“Speriamo bene. Io preferisco sempre i proprietari italiani, alla Moratti, perchè gli stranieri sono comunque inesperti del nostro calcio e servono anni perchè possano capire come funziona. E infatti, di grandi risultati, non se ne sono visti”