Sanchez, Inter è lui il tuo “dodicesimo” uomo. Rendimento sempre in crescendo

di Federico Cimolai, pubblicato il: 01/10/2020

Alexis Sanchez è il jolly perfetto per l'attacco dell'Inter. Il cileno sta diventando sempre più utile per Antonio Conte. L'ex Udinese è arrivato un anno fa dal Manchester United in prestito con diritto di riscatto. Le su ultime stagioni con la maglia dei Red Devils non erano state all'altezza di quelle disputate con i friulani, il Barcellona e poi l'Arsenal. Molti i suoi problemi fisici e il suo arrivo all'Inter non convinceva del tutto.

E' partito dietro nelle gerarchie alle spalle di Lautaro e Lukaku, poi dopo qualche piccolo sprazzo interessante (gol con la Sampdoria e ottima prestazione al Camp Nou), è arrivato il brutto infortunio nella pausa nazionali di ottobre, che lo ha messo fuori causa fino a gennaio. Il ritorno in campo non è stato brillante, complice la lunga pausa forzata e il poco ritmo partita. Il suo futuro sembrava essere lontano dall'Inter.

Po, nel post lockdown, la svolta. Con un Lautaro poco brillante, Sanchez ha cominciato a guadagnarsi spazio attraverso prestazioni molto convincenti e un numero di assist molto importante, il secondo in Europa alle spalle di Messi. E' diventata un'alternativa importante per Conte per poter cambiare il corso di una partita. Da qui la riconferma, prima attraverso una trattativa con lo United che sembrava difficile poi Sanchez si è liberato a zero dallo United rinunciando a soldi dello stipendio pur di rimanere in nerazzurro.

Il cileno ha già ricominciato alla grande. E' entrato cambiando la gara con la Fiorentina, ispirando il pari di Lukaku e fornendo l'assist per il gol da tre punti di D'Ambrosio. Ieri da titolare ha ispirato il vantaggio di Lukaku, fornendo l'assist per il gol di Lautaro. Ma in generale quello che piace è la sua capacità di ispirare la manovra offensiva e la sua capacità di esser sempre nel vivo dell'azione grazie alla sua rapidità e immensa tecnica.

Si può tranquillamente definire il dodicesimo uomo di Conte, anzi forse è qualcosa in più di una semplice alternativa al duo Lukaku-Lautaro. Problemi di abbondanza che ogni allenatore vorrebbe avere.


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